I medici avrebbero commesso un errore durante un intervento al femore divenuto necessario dopo una caduta, e il paziente, 85anni, non riuscì più a stare in piedi. Per questo motivo il giudice ha condannato l'Asl Toscana Centro a risarcire con 175mila euro la famiglia dell'uomo, che è morto di recente. A darne notizia il quotidiano Il Tirreno.
I fatti risalgono al 2017. L'uomo, all'epoca autonomo, scivolò su un attrezzo dopo essersi recati dal meccanico per ritirare l'auto, rompendosi il femore. Fu necessaria l'operazione chirurgica, ma secondo i consulenti, l'anello protesico non fu fissato correttamente all'osso. Nonostante l'uomo non riuscisse a muoversi, i medici non si accorsero dell'errore. È servito un parere di un ortopedico scelto dalla famiglia per comprendere il problema. L'uomo non sarebbe stato in grado di camminare e un altro intervento, dato le se condizioni, era pericoloso.
Si è arrivati così ad una causa davanti il tribunale civile. Lo scorso 3 febbraio è arrivata la condanna a pagare il risarcimento, oltre le spese processuali. Nell'ordinanza si riconosce la responsabilità dei medici e della struttura sanitaria evocata in giudizio per l'imperfezione tecnica dell'intervento.
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