Istituita all’Ospedale San Jacopo la struttura a carattere dipartimentale per la Chirurgia Epatobiliare per curare i pazienti affetti dalle malattie oncologiche del fegato. Individuata dal dipartimento delle specialistiche chirurgiche, diretto dal dottor Stefano Michelagnoli, unitamente all'area chirurgica diretta dal dottor Sandro Giannessi, già come centro ultraspecialistico di riferimento aziendale (Hub), ora la struttura operativa semplice in quanto dipartimentale, e il cui incarico di direzione è stato conferito al dottor Massimo Fedi, potrà disporre di risorse umane, strumentali e posti letto dedicati per un migliore percorso assistenziale dei pazienti che provengono da tutti gli ospedali.
Elevata esperienza, comprovata professionalità e la presenza di attività indispensabili alla chirurgia del fegato, hanno contribuito ad assegnare all’ospedale di Pistoia la struttura dipartimentale, nell’ambito della quale vengono centralizzati i pazienti dell’Azienda Sanitaria affetti da tumore al fegato, ed in particolare quando è necessario trattare le lesioni metastatiche.
“L’assegnazione è anche frutto dell’ampia casistica trattata fino ad ora e della positiva correlazione tra il numero degli interventi e gli esiti delle cure, a dimostrazione che l’organizzazione che prevede di accentrare le patologie complesse in centri ultraspecialistici, che la nostra Azienda Sanitaria sta perseguendo da tempo, è efficace per i pazienti, permette ai nostri professionisti una specializzazione peculiare e in ultimo di razionalizzare meglio le risorse; penso ad esempio alle dotazioni tecnologiche che devono essere utilizzate per far fronte a questa tipologia di interventi chirurgici che nel tempo saranno implementate” - , ha dichiarato Michelagnoli.
Lo scorso anno al San Jacopo sono state infatti effettuate 85 resezioni epatiche in altrettanti pazienti che presentavano lesioni metastatiche; gli interventi sono stati eseguiti dal dottor Fedi insieme alla sua équipe composta dalle chirurghe, Francesca Leo e Benedetta Pesi e Rosita De Vincenti (specializzanda), con la collaborazione di infermieri esperti e anestesisti dedicati.
Spiega il dottor Fedi: "si tratta di interventi che richiedono una professionalità acquisita nel tempo da tutto il team chirurgico, medico e infermieristico e dagli anestesisti a cui si aggiungono servizi indispensabili che nel nostro ospedale sono presenti quali: l’endoscopia operativa, la rianimazione, la radiologia interventistica, la radiologia (con radiologi dedicati), la chirurgia vascolare, il servizio di dietologia e quello di terapia antalgica. Dal punto di vista tecnologico le sale operatorie, dispongono delle più moderne strumentazioni: ultrasuoni, radiofrequenza, microonde, ecografia intraoperatorie e colonne laparoscopiche in Hd, 4K e 3D".
"Sono particolarmente soddisfatta che nel nostro Ospedale sia presente tale eccellenza a livello aziendale ed essa è a totale beneficio dei pazienti con patologia tumorale epatica i quali si possono affidare ad un centro di provata esperienza, di ampia casistica con sale operatorie attrezzate e ricevere così le migliori cure", ha commentato la dottoressa Lucilla Di Renzo, come direttore sanitario del presidio e anche come direttore della rete ospedaliera dell'Azienda -
"Per quanto riguarda il percorso assistenziale - ha aggiunto Giannessi- il paziente viene preso in carico dall'ospedale di provenienza dove esegue il percorso diagnostico per poi essere centralizzato al San Jacopo; in questi casi i chirurghi di riferimento degli altri ospedali aziendali (Firenze, Empoli e Prato) partecipano con l’équipe del San Jacopo all’intervento chirurgico in un’ottica di integrazione professionale: pertanto il chirurgo di riferimento segue il proprio paziente anche nella sala operatoria dell’Ospedale di Pistoia.
In alcuni casi urgenti è l'équipe del dottor Fedi a spostarsi e ad integrarsi con i professionisti dell'ospedale dov'è ricoverato il paziente; anche queste collaborazioni sono frutto di un lavoro sinergico portato avanti nelle sale operatorie della nostra rete aziendale chirurgica”.
Fonte: Azienda Usl Toscana Centro - Ufficio stampa
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