“La voce delle cose” è una mostra nata da un laboratorio autobiografico di gruppo che risponde, non soltanto al bisogno di raccontarsi come cura di sé, ma si fa anche atto/richiesta di relazione con gli altri, per riflettere insieme alla comunità allargata sui processi di invecchiamento.
Il laboratorio itinerante tra alcune case per anziani del territorio dell’Empolese Valdelsa ha proposto ai partecipanti l’osservazione di oggetti di vita quotidiana, prestati per l’occasione dal Museo del Vetro di Empoli e dal Museo della Ceramica di Montelupo Fiorentino.
L’incontro con gli oggetti esposti, mediato da specifiche domande e suggestioni, è stato un potente innesco per stimolare i partecipanti a raccontarsi, a condividere ricordi, immagini, pezzi di sé.
Tutte le parole condivise sono state audio-registrate.
La mostra è quindi un viaggio tra le voci: per ciascun oggetto esposto più persone si raccontano. Voci spesso sommesse, incerte, commosse. Immagini popolari, diffuse eppure intime, personali. Autentiche.
In mezzo agli otto oggetti un espositore vuoto: un invito a scegliere un proprio oggetto per raccontarsi. Per autodeterminarsi, definirsi e ridefinirsi infinite volte, nell’incontro con l’altro.
Da novembre 2021 a gennaio 2022 la Rete Animatori Empolese Valdelsa – coordinamento informale di educatori e animatori impegnati nelle rsa del territorio – ha partecipato a un percorso formativo dedicato alla raccolta di memorie autobiografiche a cura della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari (LUA).
“Nella pratica LUA della raccolta di storie di vita, la memoria diventa esperienza che ne lascia emergere la funzione attiva insieme ad una funzione conservativa, la memoria assume una funzione pedagogica, trasformativa e partecipativa per l’individuo e per le comunità”
Dall’assunzione di questa consapevolezza, unita all’esperienza che la Rete Animatori ha maturato negli anni nella pratica di incontro quotidiano con le persone anziane fragili nasce La voce delle cose.
«Sono veramente felice che il nostro Museo ospiti la mostra “La voce delle cose” a dimostrazione della valenza sociale della cultura e del nostro centro espositivo. Gli oggetti in ceramica acquistano una nuova vita, divengono oggetto di una narrazione, punto di partenza per la creazione di storie. Portatori di memorie antiche. Progetti come questi ci restituiscono il senso profondo del fare cultura per la comunità», afferma l’assessore alla cultura Aglaia Viviani che domai 31 gennaio alle ore 16.00 sarà presente all’inaugurazione.
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