Multiutility, con la firma del notaio è legge la fusione Alia-Publiservizi-Consiag-Acqua Toscana

Brenda Barnini firma per la multiutility

Brenda Barnini firma per la multiutility

Oggi, 26 gennaio, nasce ufficialmente la prima multiutility toscana dei servizi pubblici locali, attiva nei settori di ambiente, ciclo idrico integrato ed energia.

Presso il Palazzo dei Congressi di Firenze, alla presenza dei sindaci dei comuni soci, Nicola Ciolini, Alberto Irace, Marco Baldassarri e Nicola Perini i rappresentanti delle quattro società coinvolte nell’atto di fusione per incorporazione - Alia Servizi Ambientali, Publiservizi, Consiag e Acqua Toscana - hanno sottoscritto, di fronte al notaio Giovanni Cerbioni, l’atto di fusione della nuova Azienda dei servizi pubblici.

La multiutility toscana mira a consolidare un settore industriale strategico, colmando un forte ritardo rispetto ai processi di fusione già da tempo realizzati dalle regioni del nord e del centro Italia, mantenendo su questo territorio tutte le leve strategiche e decisionali sui processi industriali e le relative ricadute di natura economica e sociale.

La nuova struttura societaria è costituita dai Comuni di Firenze (37,1%), Prato (18,1%), Pistoia (5,54%) Empoli (3,4%) ed altri comuni toscani (35,9%).

Nel primo nucleo di aggregazione, la nuova società deterrà circa il 40% delle quote di Estra, il 58% di Publiacqua, il 19% di Acque Spa ed il 31% di Toscana Energia.

Viene costituito un player integrato nei settori ambiente, energia e ciclo idrico, da circa 700M€ di ricavi, con un Ebidta di 170M€, investimenti per 170 M€/anno.

Gli aumenti di capitale

Da cronoprogramma entro i prossimi mesi è previsto un primo aumento di capitale per 1,2 billion per permettere l’ingresso di altri azionisti pubblici, con un bacino potenziale di 3 miliardi di fatturato a livello regionale ed oltre 4 miliardi considerando le regioni limitrofe, con l’apertura al mercato azionario nel 2024.

I benefici

La nascita della Multiutility e la successiva quotazione genererà un impatto positivo per la società, gli azionisti, gli utenti e i territori. Garantirà efficienze e sinergie industriali, efficientamento dei servizi, contenimento dei costi, aumento della capacità d’investimento e della entità dei dividendi per i comuni soci, con il conseguente incremento di occupazione diretta ed indiretta e il consolidamento delle filiere industriali locali.

Il cda e il nuovo nome

Già convocata per il prossimo 10 febbraio l’assemblea dei soci per integrare il numero dei componenti del consiglio di amministrazione e dare così maggiore rappresentanza alle realtà presenti all’interno della Multiutility. La composizione del CdA rimane invariata ed in carica fino alla regolare scadenza (approvazione del bilancio 2022).

È già stato avviato il percorso per la scelta del nuovo nome della società, che prevede una fase di coinvolgimento di soci e stakeholder e si concluderà entro il primo semestre di quest’anno con la definizione di tutte le complesse e articolate attività di rebranding.

I commenti

“Con questa scelta la Toscana si colloca sul versante della crescita e dello sviluppo, superando localismi e personalismi – ha commentato Nicola Ciolini, presidente di Alia-. Si intenda, è solo il primo passo, sarà necessario continuare a coinvolgere le altre fondamentali realtà territoriali e produttive della nostra regione verso la quotazione in borsa prevista per il 2024.”

“Con la firma di oggi si apre una porta sul futuro dei servizi in Toscana – ha dichiarato Nicola Perini, amministratore unico di Consiag-. La Multiutility nasce dalla storia e dai valori industriali di queste tre provincie, e l’aggregazione è l'atteso sviluppo di queste straordinarie esperienze. La Multiutility potrà garantire ad un tessuto produttivo ed industriale come quello del nostro territorio, che deve ambire ad essere sempre in forte crescita, adeguate infrastrutture e servizi, in grado di sostenere sia le richieste della collettività che le esigenze del sistema industriale della nostra regione. È un salto in avanti che va oltre le ideologie, e che ha visto la politica capace di trovare gli elementi comuni necessari a costruire uno strumento industriale a servizio dell'intera collettività toscana”.

"A conclusione di un processo molto impegnativo e partecipato, prende vita una nuova azienda – ha commentato l’avv. Marco Baldassarri, presidente di Publiservizi - che consentirà ai Comuni toscani di conservare in condizione di maggiore efficienza ed economicità la gestione di servizi pubblici essenziali per le nostre comunità".


Sorani (Confartigianato Firenze): "Un atto di coraggio, ora svolta su politiche rifiuti ed energia"

"Un atto di coraggio e di visione": è positivo il giudizio di Alessandro Sorani, Presidente di Confartigianato Firenze, sulla multiutility costituita ufficialmente oggi. "È un passaggio importante per lo sviluppo industriale del territorio, che aspetta da tempo uno scatto in avanti sulle politiche di gestione dei rifiuti, delle risorse, dell’energia e non solo. Mancava – rileva ancora Sorani – un atto come questo, un atto di coraggio con l’obiettivo di portare una società toscana a essere un operatore di primo piano, a competere con gli altri player del settore e perché no a lavorare anche a livello nazionale. È una scelta in linea con quanto fatto in altre realtà". "Ritengo, inoltre, che uno dei punti che andranno affrontati sarà quello degli impianti, nell’ottica di far sviluppare i territori e di renderli autonomi”. L’augurio di Confartigianato Firenze è che “la governance sia in grado di fare tutto questo. Il territorio lo merita".

Tozzi (Toscana Domani): "Tema vero è gestione e non controllo. Decideranno i sindaci o l'ad?"

"Gli alfieri toscani della finanziarizzazione dei servizi pubblici essenziali continuano a eludere il vero tema, perché il nocciolo della questione multiutility non riguarda la proprietà e il controllo ma la gestione: la multiservizi potrà pure essere di proprietà pubblica e a controllo pubblico - commenta la consigliera regionale Elisa Tozzi (gruppo Toscana Domani) - ma il centro decisionale sarà ineludibilmente rappresentato, in ultimo, dall'amministratore delegato e non dai sindaci".
"Deciderà cioè Irace oggi e un altro domani, e comunque non Nardella e la parte pubblica, se perseguire ad esempio l’obiettivo prefissato di un abbassamento tariffario, come chiederà il sindaco del paesino della Valdisieve che siede nel cda, oppure se privilegiare la distribuzione dei dividendi ai soci di una società quotata in Borsa - prosegue la consigliera regionale - . Così come in Firenze Fiera, una s.p.a. di proprietà pubblica, non decide Giani ma l’ad Becattini, il quale è libero di non seguire, alla luce degli obiettivi d’impresa, ciò che suggerisce il ‘controllore’ Giani: varrà lo stesso per l’ad della multiutility con Nardella e Biffoni, figurarsi coi sindaci dello ‘zero zero virgola’".
"Il motivo di tutto ciò - conclude Tozzi - ce lo testimoniano costantemente i gravi problemi gestionali delle traballanti società partecipate regionali: le pubbliche amministrazioni, in Toscana, non sono in grado di fare attività economica. E dunque, come nel caso della multiutility, si consegnano ai manager. I quali però, proprio perché sono manager, seguono legittimamente le leggi di mercato e perseguono altrettanto legittimamente la massimizzazione del profitto, più dei desiderata dei rappresentanti pubblici, cui resta soltanto lo strumento di un 'controllo' meramente passivo e, di fatto, inconsistente. Perché aprendo alla Borsa, si apre alla Borsa: agli investitori, non ai risparmiatori".

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