Un pool di avvocati ha notificato in questi giorni e iscritto a ruolo nove cause civili contro lo Stato tedesco e l'Avvocatura dello Stato italiano al fine di richiedere i risarcimenti dei danni subiti dalle vittime dei crimini nazifascisti. È quanto spiegato dagli avvocati, Gabriele Dalle Luche e Filippo Antonini di Pietrasanta che hanno intrapreso la richiesta di risarcimento con lo studio legale del professor Andrea Di Porto, ordinario di diritto civile alla Sapienza di Roma.
Tra le cause figurano quelle di Cavriglia-Meleto (Arezzo), in Romagna e in Umbria e poi ancora in Toscana anche la strage di Sant'Anna di Stazzema che provocò 560 vittime il 12 agosto 1944 e, spiegano gli avvocati, "i numerosi eccidi che hanno sconvolto la Lucchesia nella terribile estate del 1944", nelle zone di Bagni di Lucca-Montefegatesi, Valpromaro (Camaiore), Nozzano (Lucca), La Sassaia (Massarosa) e Compignano-Massaciuccoli. Le azioni legali intraprese "oltre ad avere lo scopo di ottenere un congruo risarcimento, seppur parziale, rispetto alle immani sofferenze che questi crimini hanno causato nella nostra terra e nella vita di ciascuno - spiegano gli avvocati - hanno anche lo scopo di ribadire nuovamente che queste stragi non furono il frutto della pazzia o della cattiveria umana, ma una strategia politico-militare, ben precisa e sistematica, di fare 'terra bruciata' tra i civili; perpetrata non solo dall'esercito tedesco ma anche da italiani conniventi". Le cause sono state promosse al fine di poter accedere al fondo per il ristoro dei danni istituito con il dl 36/2022.
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