Ora i comitati alzano il tiro: nel mirino la multiutility

Marco Cardone, comitato Trasparenza per Empoli (foto gonews.it)

Dal gassificatore alla multiutility. Non si ferma l’attività dei comitati sorti sul territorio che, oltre a proseguire nelle serate presso le varie case del popolo (oltretutto sempre molto partecipate), mettono ora nel mirino il gigante dei servizi il cui via libera è già arrivato dal consiglio comunale di Empoli. In un documento congiunto a firma Trasparenza per Empoli, Marcignana non si piega, Viale IV novembre, Mamme news a tutto gas, assemblea permanente No Keu, Comitato raddoppio Empoli-Granaiolo e comunità in resistenza Csa Intifada si legge testualmente: "Proseguiamo con la stesura dei quesiti referendari che riguardano il gassificatore come referendum consultivo e l’uscita del Comune di Empoli dal progetto Multiutility, che ancora non è nata e già si presenta come un meccanismo infernale per la Comunità tutta".

Dopo aver fermato il gassificatore, il prossimo obiettivo è quindi la multiutility che ha un legame molto stretto proprio col famoso impianto che doveva sorgere a Marcignana, col suo ricco corredo di alberelli. L’obiettivo, stavolta, è ben più difficile e l’arma scelta per provarci è il referendum consultivo sul quale si sta lavorando.

I quesiti da sottoporre alla popolazione sarebbero due: uno abrogativo sulla multiutility ed uno consultivo sul gassificatore. Questo, almeno, allo stato dei fatti visto che, se per il primo c’è un documento ufficiale, del secondo al momento non c’è niente di ufficiale, se non post social e discorsi. Nello statuto comunale è previsto questo strumento che presuppone 100 firme per proporlo ad una commissione paritetica e poi 3.500 per indirli in caso di via libera. Il problema è che si rimanda ad un regolamento attuativo che non è mai stato fatto e che è stato così richiesto ufficialmente da FabricaComune e Movimento Cinque Stelle. Posto che si arrivi al giorno del referendum, il risultato avrebbe naturalmente solo un valore consultivo ma, in una fase come questa, costituirebbe senza dubbio un segnale da non sottovalutare per la politica locale e non, un po' simile alla manifestazione del mese scorso.

Il grande movimento nato sulla scia di questioni che ormai da tempo agitano il territorio prosegue la propria attività e, se la questione multiutility avesse anche un respiro più ampio dell’Empolese coinvolgendo nella protesta anche altri territori, la sua strada potrebbe essere ancora più in salita.

Marco Mainardi

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