Un manifesto toscano, condiviso da Regione, istituzioni locali, sindacati, associazioni, per spingere i decisori nazionali verso le scelte che consentano di costruire una sanità più vicina e più accessibile per i cittadini.
E’ la proposta emersa nel faccia a faccia che la Cisl Toscana ha promosso questa mattina con l’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini ed a cui hanno partecipato i rappresentanti Cisl di medici ospedalieri, medici di medicina generale, personale sanitario e pensionati. A chiudere i lavori è stato Ignazio Ganga, della Segreteria nazionale Cisl.
“E’ indispensabile – ha detto il segretario generale aggiunto della Cisl Toscana, Roberto Pistonina - pensare ad una strategia integrata dove parti sociali, politica e associazionismo, abbiano un obbiettivo comune e, ciascuno per le proprie responsabilità e competenze, lavori con i soggetti istituzionali superiori per agevolare progetti riformatori in grado di centrare le esigenze che vengono dal mondo del lavoro e dall’utenza”; per questo Pistonina ha auspicato “la nascita di relazioni che possano partorire anche un manifesto comune da esportare e incrementare”.
Una prospettiva d’azione che l’assessore Bezzini ha condiviso, assicurando “piena disponibilità da parte della Regione Toscana a lavorare con le organizzazioni sindacali e con il mondo dell’associazionismo tutto per costruire un’alleanza per difendere e promuovere il diritto alla salute nella nostra regione e nel nostro paese. Mi auguro davvero che ci sia la possibilità di aprire un grande confronto. Costruire una sorta di patto per potenziare il sistema sanitario nazionale e alla fine far vivere quello che c’è scritto nell’articolo 32 della nostra Costituzione, io la considero una cosa seria.”
L’obiettivo, secondo la Cisl, è quello di ripensare la sanità toscana, per renderla più vicina e più accessibile ai cittadini, lavorando su organici, ruolo dei medici di medicina generale, sistema di emergenza/urgenze, sanità di prossimità. L’occasione è offerta dal Pnrr, che in regione prevede investimenti mai riscontrati prima: 180 miliardi da destinare in primo luogo alla costruzione di 23 ospedali di comunità, 77 case di comunità, 37 centrali operative. Questo però, alla luce dell’incremento dei costi delle materie prime e dell’energia causato dalla speculazione, pone anche, ha spiegato Pistonina, “un gigantesco problema economico, legato alla differenza tra i costi previsti in fase di progettazione e quelli finali. E se non abbiamo la certezza di realizzare gli immobili per i quali sono stati previsti i finanziamenti PNRR, avremo un duplice problema: la restituzione dei soldi erogati dalla Comunità e la mancata realizzazione delle opere previste. A questo si somma la necessità d’individuare risorse economiche per ‘riempire’ le nuove strutture, con le attrezzature e il personale qualificato”.
Sfide enormi, per fronteggiare le quali, salvaguardando il modello toscano, aggiornandolo e migliorandolo, secondo la Cisl serve l’impegno condiviso di tutti i soggetti coinvolti nella sanità della nostra regione.
Fonte: CISL Toscana
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