"Ho appreso dalla stampa che in sede di conferenza regionale delle autorità di pubblica sicurezza sarebbe stata avanzata la proposta di creazione di un Centro di permanenza per i rimpatri in Toscana e che tale proposta avrebbe raccolto una generale condivisione. sono profondamente in disaccordo, così come credo che lo siano molti altri colleghi sindaci".
Così Lorenzo Falchi, il sindaco di Sesto Fiorentino.
"L'esperienza dei Cpr ha presentato fino ad oggi fortissimi limiti e problemi: non funzionano e mostrano drammatiche carenze riguardo il rispetto dei basilari diritti delle persone confinate, non di rado per periodi lunghissimi. Si tratta di fatto di centri in cui, per loro natura, non finiscono solo persone che hanno compiuto reati, ma anche donne e uomini senza documenti o a cui è scaduto il permesso di soggiorno o addirittura anche i richiedenti protezione internazionale. Non è un caso, quindi, che in Toscana la scelta sia sempre stata l'opposizione a tali centri, non certo per mere questioni di collocazione delle strutture stesse, ma come chiara posizione politica".
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