Da 15 anni Cascina nella Festa della Toscana rende omaggio a Summers, texano giustiziato nel 2006, che ebbe una corrispondenza con una scuola di Navacchio, territorio dove ha voluto essere sepolto
Era il 30 novembre 1789 quando la Toscana si rese protagonista, in tutto il mondo, per l'abolizione della pena di morte da parte del Granduca Pietro Leopoldo I. Dal 2000 ogni anno, la regione celebra questo anniversario con la Festa della Toscana, quest'anno dedicata alla libertà di espressione, sancita dall'articolo 21 della Costituzione.
Una storia non molto lontana nel tempo, ha legato la Toscana ancora una volta alla pena di morte, quella che per prima provvedette ad abolire. Si tratta della storia di Gregory Summers, giustiziato in Texas nel 2006 all'età di 48 anni per un'accusa alla quale si è sempre dichiarato innocente. Da Summers partì un appello a tutti i giornali del mondo, che fu letto da un'insegnante toscana. Nella scuola media di Navacchio la allora preside raccontò la storia di Summers ai suoi alunni e nacque una corrispondenza di lettere durata anni, fino al giorno in cui venne eseguita la condanna a morte. Proprio da quella corrispondenza nacque il desiderio espresso da Summers di essere sepolto a Cascina dove da allora è ricordato per ogni Festa della Toscana.
Come oggi quando al Cimitero Nuovo si sono riuniti il sindaco Michelangelo Betti, il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, l'assessora della Regione Toscana Alessandra Nardini, l'amministrazione di Vicopisano e l'Istituto Borsellino per lasciare un fiore e una copia della Costituzione dove riposa Gregory Summers. Le celebrazioni a Cascina proseguiranno questa sera con lo spettacolo "Voci di libertà" alla Città del Teatro, mentre il municipio è stato illuminato con i colori della Toscana.
"Da ormai 15 anni l’appuntamento sulla tomba di Gregory Summers lega Cascina alle cerimonie per la Festa della Toscana – ha detto il sindaco di Cascina, Michelangelo Betti –. Qui c’è la salma di chi, condannato alla pena capitale, ha scelto di essere sepolto non nella sua terra ma dove ha trovato un minimo di conforto grazie alla fitta corrispondenza con l’Istituto Borsellino di Navacchio, per iniziativa dell’allora preside Maricarla Carretta. Una storia singolare ma emblematica, che ci ricorda come la Toscana sia stata il primo Stato al mondo ad abolire la pena di morte, purtroppo ancora applicata in troppi paesi".
"Grazie per averci accolti a Cascina – ha aggiunto Antonio Mazzeo, presidente del consiglio regionale –. Siamo qui oggi per mandare un messaggio nel giorno in cui 236 anni fa il Granduca Pietro Leopoldo abolì la pena di morte in Toscana. Qui davanti c’è la tomba di Gregory Summers a ricordarci quanta violenza ci sia ancora nel mondo: non ci può essere giustizia là dove si commette un altro crimine. La Toscana si è sempre contraddistinta come portatrice di valori e diritti: una terra che è stata scelta da Greg come luogo di sua sepoltura. C’è ancora tanto da fare, la libertà è un bene prezioso che va custodito e alimentato giorno dopo giorno, senza darlo per scontato. Invito i giovani a non essere mai indifferenti, a non voltarsi dall’altra parte: quello che accade in tanti Stati del mondo, non può essere ignorato".
Per la Regione Toscana era presente anche l’assessora Alessandra Nardini. "Ringrazio il consiglio regionale, l’amministrazione di Cascina, quella di Vicopisano e il mondo della scuola, che per primo ha saputo dare un messaggio importante grazie a quel legame forte e di solidarietà partito dalla dirigente di allora, dal corpo insegnante e da quei ragazzi e quelle ragazze che hanno unito la loro voce nel solco della tradizione e dei valori toscani. Hanno provato a gridare il loro no alla pena di morte: purtroppo la storia di Gregory non è andata in quella direzione, ma quest’uomo ha scelto la Toscana come luogo di sepoltura proprio riconoscendo in questa terra quella che ha saputo portare una grande innovazione sul fronte dei diritti umani. Questa storia ci riempie di orgoglio ma ci dà anche la responsabilità di continuare a camminare sulla strada dei diritti, perché la Toscana lo ha nel suo dna".
"La Toscana – ha commentato Andrea Taccola, vicesindaco di Vicopisano – è stata la prima terra ad abolire la pena di morte. La nostra è una storia di arte e cultura e proprio con la cultura, nella scuola e fuori dalla scuola, si difende la nostra Costituzione. Ringrazio la Regione Toscana per aver improntato la festa sulla libertà: sono orgoglioso di essere toscano".
A rappresentare l’Istituto Borsellino c’era la professoressa Maria Cristina Centrella. "Ringraziamo le istituzioni, e in primis la Regione Toscana con il presidente Giani che si è sempre fatto carico di questa grande commemorazione. Per noi è un onore essere qui ed è stato un onore anche accogliere Greg nella nostra terra, visto che lui si è sentito ‘tutelato’ dal nostro territorio. Vogliamo rappresentare la speranza che la pena di morte venga abolita in tutto il mondo e ricordare a tutti che niente, nella vita, è più importante della libertà".
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