E’ la libertà d'espressione, sancita dall'articolo 21 della nostra Costituzione, il tema della Festa della Toscana 2022, istituita per celebrare l’abolizione della pena di morte, per la prima volta al mondo, da parte del Granduca di Toscana Pietro Leopoldo I, il 30 novembre 1789. Istituita con legge regionale nel 2001, la Festa giunge quest’anno alla 23esima edizione e afferma l'impegno per la promozione dei diritti umani, della pace e della giustizia, come elemento costitutivo dell'identità della Toscana.
“Cerchiamo ogni anno di attualizzare e innovare la Festa della Toscana – ha detto il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo - partendo dal dato che nel 1786 la Toscana è il primo Stato al mondo ad abolire la pena di morte e che purtroppo oggi metà degli Stati sul globo ancora applicano”. “La Toscana – ha continuato Mazzeo - è sempre stata e sempre sarà terra di diritti, non si è mai voltata dall’altra parte. Ecco perché, dal momento in cui sono diventato presidente del Consiglio regionale, abbiamo deciso di legare la celebrazione a un fatto di attualità. Insieme all’Ufficio di presidenza quest’anno abbiamo scelto di porre l’attenzione sul tema della libertà di espressione. In un tempo in cui c’è sempre meno possibilità di esprimersi, nonostante la rete permetta di avere spazi ampi, su questo tema vogliamo fare un focus parlando alle ragazze e ai ragazzi più giovani”.
Il programma della celebrazione si aprirà mercoledì 30 novembre alle 11 con la seduta Solenne del Consiglio regionale al Cinema La Compagnia (via Cavour n. 50, Firenze) a cui parteciperanno tutti i sindaci dei comuni toscani. Dopo l’introduzione del presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo, interverranno la professoressa Maria Chiara Carrozza, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche e Federica Angeli, giornalista di cronaca nera e giudiziaria per il quotidiano la Repubblica, costretta a vivere sotto scorta per le sue inchieste sulla mafia di Ostia. Concluderà il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.
Al termine della seduta solenne seguirà il Corteo dei Gonfaloni che raggiungerà l’Arengario in Palazzo Vecchio per un momento aperto a tutta la cittadinanza. A tutti i sindaci verrà donata una spilla che rappresenta il Pegaso.
Seguirà nel pomeriggio, nel cimitero di Cascina, la visita alla tomba di Gregory Summers, il 48enne texano, che prima di morire tramite iniezione letale, aveva espresso il desiderio di essere sepolto in Toscana, la terra da cui riceveva le lettere dei ragazzi di una scuola media, che per tanti anni lo avevano confortato nel braccio della morte. Ed è anche per questo motivo che proprio a Cascina, alle 21, alla Città del Teatro, andrà in scena lo spettacolo gratuito ‘Voci di Libertà’ che vedrà sul palco TLON (all’anagrafe Maura Gancitano e Andrea Colamedici), tra i più quotati divulgatori filosofici della nostra contemporaneità; Gaia Nanni e Ginevra Di Marco (insieme al polistrumentista Andrea Salvadori con uno spettacolo la cui parte musicale è ideata e curata da Francesco Magnelli e i testi inediti sono scritti dall’autrice Manuela Critelli); Giovanni Truppi, uno dei più autentici parolieri del nostro tempo; Vasco Brondi, cantautore e scrittore.
“Ancora una volta la Toscana dimostra il valore della propria storia – ha affermato il vicepresidente del Consiglio regionale Stefano Scaramelli - La Festa della Toscana è la festa di una terra che fonda la propria natura, la propria storia, le proprie radici sulla tolleranza, sui diritti, sulla possibilità di concedere agli altri le espressioni massime della libertà. Oggi il mio pensiero va alle donne in Iran e alle tante persone, ai tanti giovani, che stanno manifestando per i propri diritti cercando di attuare una rivoluzione culturale. E’ importante che dalla Toscana arrivi un messaggio di vicinanza verso di loro. E quando la Toscana ricorda la propria storia dà un segnale al mondo”.
“Celebriamo la nostra Toscana ricordando una grande vittoria: quella dell’abolizione della pena di morte – ha affermato il vicepresidente del Consiglio regionale Marco Casucci -. E’ attuale ricordare questo e darvi concretezza citando l’articolo 21 della Costituzione. In un momento in cui ci sono ancora ingiustizie, soprusi, violenze, dobbiamo affermare con forza la volontà di esprimere il nostro pensiero. Dobbiamo essere uniti sul piano dei diritti e sono contento delle importanti sinergie con i Comuni che parteciperanno con i loro Gonfaloni e illumineranno le facciate dei palazzi comunali. Sono contento inoltre anche di aver dato il mio contributo proponendo di donare ai sindaci la spilla del Pegaso, che dà forza alla nostra identità”.
Diego Petrucci, consigliere segretario dell’Ufficio presidenza ha sottolineato come “la capacità del Consiglio è quella di dare forza alla Festa della Toscana, partendo da un evento di due secoli e mezzo fa e rendendo attuale quella vicenda nel contesto di oggi”. “La libertà di espressione – ha aggiunto - è un tema ancora controverso. Le nuove tecnologie, le piattaforme social, da un certo punto di vista ampliano questa possibilità permettendo a tutti di esprimersi, dall’altra potrebbero contrarla in maniera significativa e preoccupante. Il fatto che il Consiglio regionale si interroghi e dedichi la propria festa a questo tema è una bellissima notizia che deve spronarci ad affrontare il tema della libertà di espressione rispetto ai tempi moderni, al contesto nazionale e internazionale, e a farci portavoce di questa istanza in tutti i territori. Nelle aree montane, in quelle rurali, nelle campagne, ci devono essere le stesse possibilità e infrastrutture tecnologiche dei centri delle nostre città”.
Dello spettacolo alla Città del Teatro hanno parlato il presidente della Fondazione Sipario Toscana Onlus Pier Paolo Tognocchi e l’attrice Gaia Nanni.
“Il programma è bellissimo – ha detto Tognocchi – si parlerà di diritti, ma con un tono leggero e con la bellezza della musica e del contributo di grandi artisti che hanno fatto della libertà di espressione la loro cifra caratteristica del loro lavoro. Per il cartellone ringrazio Francesco Carlucci”.
“Come tanti altri artisti ho risposto subito alla chiamata della Festa della Toscana – ha raccontato Gaia Nanni - Il 30 novembre succede qualcosa di meraviglioso. Abbiamo costruito un percorso di parole, di libertà, che staranno sul palco insieme. Abolendo la pena di morte la Toscana ci ha passato il concetto che l’accoglienza può davvero essere un’arma potente”.
Fonte: Consiglio regionale della Toscana - ufficio stampa
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