L'ex sindaco di Napoli ed ex candidato di Unione Popolare in piazza a Empoli: "Bisogna ribaltare l'attuale sistema su cui si fonda in Italia il ciclo di rifiuti, energia, acqua"
Oggi in piazza Farinata degli Uberti si è tenuta la conferenza stampa di Unione Popolare su Multiutility e gassificatore di Empoli (Quello che c'è da sapere sul Distretto Circolare al Terrafino). All’incontro, a cui hanno partecipato decine di cittadini, era presente, accanto a Samuela Marconcini e a Leonardo Masi, anche l’ex sindaco di Napoli e candidato per UP alle scorse elezioni del 25 settembre, Luigi De Magistris.
"Quello che sta succedendo su questo territorio - ha spiegato De Magistris - è l’esempio di cosa non si dovrebbe fare. Il progetto della Multiutility risponde in pieno agli interessi di chi vuole fare del ciclo dei rifiuti uno strumento di profitto a danno dei cittadini. Quotare in borsa una società che gestisce servizi pubblici significa mettere in mano alla speculazione quello che è a tutti gli effetti un bene della collettività. L’unica gestione che risponde agli interessi dei cittadini è quella pubblica, con una società in house che è diversa da una Spa o da un soggetto misto pubblico/privato. Tutto ciò è necessario, ma anche possibile: quando sono stato eletto sindaco di Napoli sono riuscito a farlo, scongiurando anche la realizzazione di un inceneritore, partendo da una situazione nella quale la spazzatura era per le strade del centro. Non vedo come non sarebbe possibile realizzare questo modello qui. Bisogna uscire dalla dimensione di emergenza e cominciare a ribaltare l’attuale sistema su cui si fonda in Italia il ciclo dei rifiuti, dell’energia, dell’acqua".
Con la creazione della società ABC (Acqua Bene Comune), l’ex sindaco di Napoli, è stato l’unico amministratore in Italia ad aver rispettato il referendum sull’acqua e sul nucleare vinto nel 2011. "Quanto fatto da Luigi De Magistris è la dimostrazione che un’alternativa esiste e si può mettere in pratica - argomenta Samuela Marconcini - il tema della Multiutility e del gassificatore sono strettamente legati, anzi inscindibili perché sarà la prima a gestire il secondo. E non è un caso che sia stata Alia a presentare il progetto. È un bene che questi temi siano così sentiti dalla cittadinanza perché il modello che ci viene imposto con il gassificatore è contrario all’economia circolare e alla riduzione della produzione di rifiuti. Quell’impianto non funziona senza plastica da trattare e quindi è naturale che non si farà niente per produrne meno, anzi. Ma il gassificatore avrà anche un enorme impatto in termini di consumi energetici e idrici (1 milione di metri cubi di acqua annui, secondo i dati forniti finora) e di emissioni: verranno prodotte 34 tonnellate all’ora di CO2 e ci saranno scarti tossici dalla produzione che dovranno essere smaltiti. E chi ci assicura che non succeda quello che è avvenuto con il Keu?".
Ma a preoccupare è anche lo scarso coinvolgimento della cittadinanza nel processo decisionale. "Quando è stata presentata la prima bozza in consiglio comunale - spiega Leonardo Masi, consigliere di Buongiorno Empoli - noi abbiamo mostrato le nostre perplessità e chiesto una maggiore chiarezza. Ma ad oggi gli unici deputati a parlare sono i promotori del progetto, senza però che questo progetto sia mai stato presentato nel dettaglio. Così le informazioni cambiano di volta in volta e solo la costituzione di comitati di cittadini sta facendo emergere degli aspetti preoccupanti. Inoltre, a noi non torna la modalità con cui la Regione stessa ha affrontato la cosa: crediamo che sia la politica a dover proporre un piano per la gestione dei rifiuti in Toscana e non possano essere i soggetti gestori a dettare la linea, come sta invece accadendo. Per questo sosteniamo la richiesta arrivata dal comitato Trasparenza per Empoli di una commissione indipendente, scelta dai cittadini, per valutare il progetto del gassificatore".
Fonte: Ufficio stampa
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