Si è svolto questa mattina il Primo Congresso Nazionale dell’A.Co.Ge.S. (Associazione Coordinazione Genitoriale Sistemica) dal titolo “Attualità della Coordinazione Genitoriale, tra esperienze attuative e riforma Cartabia”.
Ad aprire e coordinare i lavori, la Dottoressa Conny Leporatti, presidente di A.Co.ge.S. “Siamo fieri di aver portato avanti questo congresso – dichiara la dottoressa Leporatti – che è solo il primo, in quanto il nostro sarà un appuntamento fisso, biennale”. Prima di cedere la parola ai relatori, la presidente di A.Co.Ge.S. ha sottolineato quanta strada è stata fatta nell’ambito della Coordinazione Genitoriale e quanta ancora bisogna farne perché la figura del coordinatore sia sempre più conosciuta e utilizzata in contesti di alta conflittualità genitoriale.
“La situazione della Coordinazione Genitoriale in Italia vede ancora una grande diffidenza da parte sia della magistratura che degli operatori psico-sociali”, spiega il Dottor Giancarlo Francini, durante la sua relazione che riguarda proprio “La Coordinazione Genitoriale nell’esperienza italiana”.
“Spesso si rischia la confusione degli strumenti (Coordinazione e Mediazione) – prosegue il relatore - più spesso si ritiene che sia un intervento che attiene alla sostituzione di genitori da parte di un operatore incaricato dal Giudice”. La Coordinazione Genitoriale, in realtà, non è nulla di tutto questo ma è uno strumento, grazie al quale il bambino e le sue esigenze vengono messi al centro, in contesti di alta conflittualità, con la presa in carico delle famiglie.
Il confronto con la situazione in America, dove la figura del Coordinatore Genitoriale nasce negli anni ’90, è raccontata in due interventi in particolare: quello della Dottoressa Francesca Lemmi, che riporta l’esperienza del Congresso dello scorso maggio a Chicago e del Dottor Matthew J. Sullivan, psicoterapeuta di fama internazionale, specializzato nella risoluzione delle controversie familiari e nel lavoro clinico presso i tribunali della famiglia ed esercita la professione da oltre 30 anni.
“L’Italia rappresenta la prima e l’unica realtà europea che ha recepito l’importanza e l’innovazione dell’intervento di Coordinazione Genitoriale – afferma la Dottoressa Lemmi – con la costituzione di Associazioni e la progressiva sensibilizzazione di Ordini professionali, Tribunali e Corte d’Appello”.
Solo negli ultimi 20 anni, negli Stati Uniti sono raddoppiati i casi di affidamento condiviso dei figli di coppie in separazione e divorzio, per cui si è dimostrata fondamentale una revisione e implementazione dei piani genitoriali.
“La cogenitorialità - racconta Matthew Sullivan - è diventata una vera e propria tipologia di relazione sociale, nella sua accezione specifica riguardante l’attività condivisa sostenuta dagli adulti responsabili della cura e della crescita dei figli. Nel processo di divorzio il lavoro tra le parti interessa un ampio spettro di competenze che interessano, tra le altre, la coordinazione genitoriale, che deve però avere, oltre alla competenza, l’autorità di decidere, in accordo con il giudice, seguendo le indicazioni del tribunale, per le parti”.
Maria Laura Cosmai, magistrato del Tribunale di Milano, portando la sua testimonianza con un intervento dal titolo “La coordinazione genitoriale nell’esperienza del giudice”, ha avuto modo di sottolineare quanto la coordinazione genitoriale possa essere applicata in quelle situazioni nelle quali i genitori individualmente mantengono un’adeguata capacità genitoriale ma che non sono in grado di espletare questa capacità in coppia. Per questo la dottoressa ha sottolineato quanto, in queste situazioni di alta e perdurante conflittualità, l’invio di queste coppie non in grado di espletare adeguatamente la genitorialità condivisa sia da valutarsi a cura del magistrato con l’ausilio del consulente tecnico d’ufficio.
"Dobbiamo renderci conto che in materia di minori e famiglia ci troviamo di fronte a una situazione complessa", spiega il professor Paolo Francesco Luiso che, nel suo intervento dal titolo "La Coordinazione Genitoriale nella riforma Cartabia", ha esaminato le casistiche giudiziarie e non, in cui è necessario individuare un coordinatore Genitoriale a tutela degli interessi del minore.
Fonte: Ufficio Stampa
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