Giovane detenuto si suicida in cella a Sollicciano

Il carcere di Sollicciano

Un 29enne si è impiccato in cella a Firenze ed è morto. Il giovane, di origini marocchine, era stato trasferito a Sollicciano da pochi giorni, proveniva dal carcere di Aosta. Il 22 ottobre avrebbe finito di scontare la pena ma su di lui pendeva un mandato di arresto europeo da eseguire da parte della Corte d'appello.

Nella serata di giovedì 13 ottobre avrebbe bloccato la serratura della cella con un pezzo di plastica e si sarebbe impiccato, stando al Sappe. Si tratta del 68esimomo suicidio dall'inizio dell'anno, 25 in più rispetto allo stesso periodo del 2021.

"Ad ogni nuovo episodio di suicidio a Sollicciano ci ritroviamo a piangere la perdita di una vita e a ripeterci quanto le condizioni del carcere siano inadeguate e difficili per chiunque vi si trovi, detenuti e polizia penitenziaria - ha dichiarato Stefano Di Puccio (PD), consigliere delegato dal sindaco per i rapporti col carcere -. Come amministrazione comunale, dopo l'ennesimo caso, vogliamo però rilanciare con forza una proposta, già approvata dal Consiglio comunale: individuiamo da subito un edificio in città da destinare al regime di semilibertà. Oggi, chi beneficia di questo tipo di detenzione ed ha trovato un'occupazione, deve rientrare ogni sera in carcere. Con una struttura dedicata potremmo non solo evitare i rientri e quindi contribuire a diminuire l'affollamento di Sollicciano, che è uno dei principali problemi da risolvere, ma anche fornire un domicilio a coloro che potrebbero avere gli arresti domiciliari e invece oggi non ci riescono perché risultano senza dimora.

Dobbiamo inoltre fare pressione con l'amministrazione penitenziaria e il Ministero perché venga ritagliata all'interno del carcere una sezione giudiziaria che sia separata dalla sezione penale; si può fare senza dover costruire nuove strutture e sarebbe importante per un inserimento meno traumatico nella vita carceraria per chi viene arrestato ed è in attesa di conoscere il proprio destino. Per combattere il disagio di chi vive nel carcere servono azioni concrete, e il Comune di Firenze le metterà in campo".

 

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