A Pontedera scoppia la polemica per il premio Mazzinghi a Mario Cipollini. Stando a quanto riporta la stampa locale, non è andata giù l'assegnazione del riconoscimento al ciclista, che è coinvolto in un processo per stalking e violenze contro l'ex moglie.
L'ex ciclista campione del mondo il 3 ottobre riceverà al Teatro Era di Pontedera il premio dedicato al pugile Sandro Mazzinghi, pontederese doc e amante del ciclismo, nonché amico di Cipollini. Il premio è organizzato dal Comune e l'assegnazione è avvenuta grazie a una commissione col consigliere comunale Riccardo Minuti, i giornalisti e i parenti di Mazzinghi.
Il ciclista lucchese, però, è sotto processo. Il 17 ottobre ha un'udienza a Lucca per stalking, minacce e violenze verso l'ex compagna.
"I meriti sportivi di Mario Cipollini non sono in discussione, ma siccome siamo a 15 giorni dalla sentenza del processo che c'è a Lucca sarebbe stato opportuno attenderne l'esito - sono le parole riportate dalla stampa di Susanna Donatella Campione, avvocata dell'ex moglie di Cipollini e neo senatrice eletta con FdI -. Un grande sportivo deve essere anche un uomo corretto all'interno della sua famiglia. Siamo arrivati all'esito di un processo lungo e complesso. Per me sarebbe stato meglio attendere il pronunciamento del giudice".
Si è espressa contro il premio anche Alessandra Nardini, assessora regionale. Ha ribadito la presunzione di innocenza per Cipollini ma ha anche detto che "personalmente, non ritengo opportuna questa scelta adesso, finché non si sarà conclusa la vicenda giudiziaria".
Di tutt'altro pensiero Matteo Franconi, sindaco di Pontedera: "La scelta della commissione si è basata sui meriti sportivi e sul rapporto che Mazzinghi aveva con il ciclismo e con Cipollini in particolare. Non sta né al Comune né alla commissione incaricata giudicare fatti che sono oggetto di un processo penale. Chiunque non può né deve esser considerato colpevole fino a una sentenza definitiva".
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