Elezioni, è il momento della riflessione: i commenti di Fossi, Bonafè e Mazzeo

Bonafè: "Il governo Draghi era necessario, ma lo abbiamo pagato"


Soddisfatto a metà, Emiliano Fossi, ex sindaco di Campi Bisenzio eletto alla Camera nel collegio uninominale nel Fiorentino: "Il mio risultato è il migliore in Italia per il centrosinistra nei collegi uninominali che comprendono le province: siamo avanti alla destra di 10 punti, mentre nella provincia di Reggio Emilia il distacco dal centrodestra è di 6 punti e a Bologna di 3. Ma se mi guardo intorno c'è poco da festeggiare - ha dichiarato -. È un fatto che la sinistra continui ad andare peggio nelle cosiddette periferie, le aree più lontane dalle opportunità di lavoro, studio e più in generale dalle possibilità di autorealizzazione, rispetto ai centri urbani. E questo dato fa particolarmente male, perché io penso che la sinistra sia nata proprio per questo: per dare possibilità a chi non ce le ha, per far star meglio i singoli in modo da far star bene tutta la comunità. C'è stata una rottura sentimentale tra le persone che vivono nelle periferie e la sinistra, ed è da qui che secondo me bisogna ripartire e ricostruire".

Infine, Fossi ritorna sulla situazione a Campi Bisenzio: “Questa è una terra inquieta e bellissima - ha dichiarato a proposito del risultato ottenuto da FdI, posizionatosi come primo partito nella città di cui è stato sindaco fino a poco tempo fa - che ci portò al ballottaggio quattro anni fa e che nel 2008 fece vincere il centrosinistra di appena 300 voti. È un luogo che impone riflessioni e che continuerà ad essere un pungolo e uno stimolo per alzare il livello della proposta politica”.

Bonafè: "Il governo Draghi era necessario, ma lo abbiamo pagato"

Simona Bonafè, europarlamentare e segretaria del Pd della Toscana, in una conferenza stampa convocata a Firenze per commentare i risultati elettorali, ha indicato quali dovrebbero essere le mosse del Partito democratico per operare una ridefinizione interna.

"Saranno convocati gli organismi dirigenti e tutti insieme decideremo modi e tempi di questo congresso rigenerativo del Partito Democratico, ripartiremo da lì. Non dovrà essere un congresso ordinario, ma un congresso in cui dobbiamo rimettere al centro la nostra proposta politica e l'identità del Partito Democratico. Non è dalle alleanze che si costruisce l'identità di un partito”.

Bonafè ha poi cercato di motivare le ragioni del risultato non soddisfacente del Pd: “Siamo stati il partito che anche in questa fase probabilmente ha pagato il peso della responsabilità di avere portato avanti un governo di unità nazionale, che però serviva al bene del Paese".

Mazzeo: " Abbiamo perso in Italia e in Toscana, dobbiamo prendere atto"

"Abbiamo perso". Non usa giri di parole Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana.

"Non mi piace nascondermi dietro un dito o accampare scuse - posta su Facebook Mazzeo -. Abbiamo perso in Italia e in Toscana e di questo dobbiamo, semplicemente, prendere atto. Come avete visto in queste settimane ho dato tutto me stesso in questa campagna elettorale e l'ho fatto col cuore e la passione di sempre.

Ma se è bello gioire delle vittorie, in una comunità come la nostra credo sia ancora più importante non tirarsi indietro di fronte alle sconfitte. Il segretario nazionale ha già annunciato che presto sarà convocato il congresso. Guai se partissimo dalle discussioni sui nomi o sulle alleanze e non, piuttosto, dalla consapevolezza di una sconfitta netta che chiede l’avvio di una stagione davvero nuova e di una discussione davvero profonda su chi, cosa e come vogliamo essere e quali risposte dare al Paese. Stavolta non basterà l'analisi della sconfitta, ma più di tutto dovremo gettare i presupposti per tornare alla vittoria costruendo un messaggio semplice, chiaro, identitario in cui le cittadine e i cittadini sappiano riconoscersi e in cui possano tornare a emozionarsi. E la dimostrazione ce la danno le tante elezioni amministrative che, anche e soprattutto qui in Toscana, ci hanno visto recentemente prevalere.

Abbiamo un'occasione, davanti: un processo rigenerativo che faccia nascere un nuovo Partito Democratico fondato su donne e uomini che con la loro presenza e il rapporto costante coi cittadini (prima che con gli elettori) li facciano sentire davvero ascoltati e rappresentati, una comunità utile al Paese perché concretamente vicina alle fragilità delle persone. E non abbiamo paura di aprire le porte e allargarci a tutti quei pezzi della società civile fuori dal recinto attuale del PD. Stavolta non c'è una terza via: o saremo capaci di farlo, oppure il nostro destino sarà segnato dalla sconfitta nelle urne e dall'irrilevanza nella società".

 

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