Una bandiera con un’aquila su un fascio è stata appesa davanti alla sede Cgil di Camucia (Arezzo), la dichiarazione di Dalida Angelini (segretaria generale di Cgil Toscana):
“Quello che è successo a Camucia è gravissimo. L’ennesima intimidazione fascista che come Cgil riceviamo, con un salto di qualità, ora si appendono bandiere con aquile su fasci littori, roba da anni ’20 del Novecento. Stavolta spicca anche la tempistica: alla vigilia delle elezioni politiche e a quasi un anno dall’assalto squadrista alla sede della Cgil nazionale a Roma.
Il fascismo, purtroppo, c’è. Magari anche in forme diverse rispetto al Ventennio, ma c’è. Ci sono anche simboli che ancora evocano quella disastrosa e tragica esperienza. Noi lo abbiamo sempre denunciato, anche se non manca chi continua a minimizzare e mi domando cos’altro gli serva per capirlo. Di sicuro continueremo a chiedere la messa al bando delle organizzazioni neofasciste e non ci faremo intimidire da nulla.
Saremo a fianco della Cgil di Arezzo in qualsiasi iniziativa che vorrà portare avanti in reazione a questa squallida provocazione, e siamo convinti - a maggior ragione dopo questo episodio - che i nostri iscritti e le nostre iscritte sapranno difendere i valori dell’antifascismo, per noi fondamentali, anche nel voto alle elezioni politiche. Invitiamo infine tutte le forze politiche democratiche a reagire, a indignarsi per questo increscioso episodio di Camucia e a condannarlo fermamente. Le aspettiamo l’8 ottobre a Roma, a un anno dalla devastazione della nostra sede nazionale, dove manifesteremo per dire no a ogni fascismo e per portare in piazza le ragioni del lavoro”.
Minacce alla Cgil, Emiliano Fossi: “No intimidazioni, Toscana terra antifascista”
“Un fatto vergognoso, da condannare sotto tutti i punti di vista. Non ci intimidiranno, se è questo l'intento di coloro che hanno messo la bandiera. Noi non abbiamo paura: la Toscana è da sempre terra antifascista, è il valore più importante che abbiamo e che vogliamo proteggere”.
Così Emiliano Fossi, candidato del centrosinistra nel collegio della provincia di Firenze per la Camera, commenta il grato di chi ha lasciato una bandiera con un'aquila su un fascio littorio davanti alla sede Cgil di Camucia (Arezzo).
“Un gesto così riporta alla mente soltanto periodi bui della nostra storia – ha aggiunto -. Per fortuna i toscani e gli italiani hanno una memoria storica e valori solidi. Chi odia si arrenda: la Toscana non cambierà”.
Bonafè (Pd): "Solidarietà per bandiera fascista a Cgil Camucia"
“La solidarietà del Pd toscano alla Cgil per il vergognoso episodio subito a Camucia. É inquietante che ci siano ancora persone nostalgiche dei tempi più bui della storia a tal punto da offendere la sede di una organizzazione che difende i lavoratori e che fa dell’antifascismo uno dei propri valori fondanti. Questo avviene alla vigilia di un voto, il momento culmine della democrazia e della libertà, che - é bene ricordarlo - furono riconquistate proprio con la fine del fascismo”.
Così Simona Bonafè, segretaria del Pd toscano, appresa la notizia di una bandiera con un'aquila su un fascio trovata appesa davanti alla sede della Cgil di Camucia.
Giani e Nardini: "Gesto ancora più intimidatorio perché avviene alla vigilia del voto"
Il presidente della Regione Eugenio Giani e l’assessora alla cultura della Memoria Alessandra Nardini esprimono solidarietà alla Cgil e a tutto il movimento sindacale della Toscana e condannano con fermezza il vile e minaccioso episodio accaduto a Camucia, dove questa mattina è stata rinvenuta affissa all’ingresso di una sede della Cgil una bandiera raffigurante un chiaro riferimento al fascismo. Presidente e assessora sottolineano che chi offende e attacca le organizzazioni sindacali, come purtroppo già avvenuto quasi un anno fa con l’assalto alla sede nazionale dello stesso sindacato, offende e attacca le libertà fondamentali e la Costituzione, nata dalla Resistenza e dall’antifascismo.
Entrambi aggiungono che il gesto è ancora più intimidatorio perché avviene alla vigilia del voto per le elezioni politiche, massima espressione di democrazia e di conquiste dopo la dittatura feroce del ventennio. Inoltre, ricordano la scelta di inserire nello Statuto regionale un preciso richiamo alle radici antifasciste della Toscana, che impegna a continuare a sostenere ed implementare tutte le azioni per difendere, valorizzare e promuovere la cultura della Memoria e per affermare una società diversa, che non dimentica e che costruisce più liberta, più inclusione, più democrazia.
Concludendo il proprio messaggio di solidarietà e condanna, presidente e assessora chiedono alle autorità competenti di fare chiarezza al più presto e ribadiscono che in Toscana non c’è spazio per rigurgiti nazifascisti.
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