Controlli Arpat ad Aquarno: "Keu nel 2021 smaltito correttamente"

Il depuratore di Aquarno

Nel primo semestre 2022 il personale del Dipartimento provinciale ARPAT di Pisa ha effettuato il controllo dell'installazione Consorzio Aquarno Spa (ex Ecoespanso Srl), situata nel Comune di Santa Croce sull’Arno (PI), dalla quale sono emerse due irregolarità, rispetto a quanto riportato nell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), su alcuni aspetti generali dell’impianto di trattamento e centrifugazione dei fanghi, sanzionate in via amministrativa.

Tale installazione è soggetta ad AIA  (Codice IED 5.3) "Impianti per l'eliminazione dei rifiuti non pericolosi quali definiti nell'Allegato IIA della Direttiva 75/442/CEE ai punti D8, D9 con capacità superiore a 50 tonnellate al giorno"  ed opera nel rispetto di quanto riportato nell’atto autorizzativo. Attualmente a livello amministrativo è in corso il procedimento di VIA postuma, a cui seguirà il procedimento di riesame dell'AIA.

Si tratta di un impianto che effettua il trattamento termico e recupero dei fanghi conciari, rifiuti non pericolosi (ex Ecoespanso), in arrivo dall'impianto di depurazione consortile di acque reflue industriali nel Comune di Santa Croce sull’Arno. Dai processi di depurazione delle acque vengono prodotte grandi quantità di “fanghi” di origine biologica (con elevato contenuto di sostanza organica) e chimico-fisica (terziaria, prevalenza di contenuto inorganico) che, attraverso i fangodotti, arrivano all’impianto gestito dal Consorzio Aquarno.

L'installazione è composta da due unità principali di trattamento:

Fangodotti e centrifugazione: i fanghi liquidi biologici e terziari provenienti dall’impianto consortile di Santa Croce sull’Arno (dato 2021: 779.000 mc), attraverso due fangodotti distinti, sono stoccati rispettivamente in una vasca coperta da 1.200 mc ed in un serbatoio fuori terra da 60 mc. Da qui sono inviati a quattro centrifughe.

Impianto di trattamento a caldo: attraverso l’essiccamento (nr. 2 linee in parallelo), la pirolisi e la sinterizzazione dei fanghi in uscita dalle centrifughe (dati 2021: 63.060 ton di fango centrifugato prodotto) viene prodotto un granulato sinterizzato nero, denominato KEU,  destinato sia allo smaltimento sia, in misura maggiore, al recupero.

L’attività di controllo era mirata ad accertare il rispetto delle prescrizioni contenute nell'AIA ed a monitorare lo stato delle matrici ambientali (emissioni in atmosfera, rifiuti, scarichi, suolo e sottosuolo) potenzialmente coinvolte.

In particolare le due difformità riscontrate, rispetto a quanto riportato nell’AIA vigente, riguardano alcuni aspetti generali dell’impianto di trattamento e centrifugazione dei fanghi.

Per le emissioni in atmosfera sono stati eseguiti campionamenti all'emissione E1 per tutti i parametri previsti (microinquinanti e macroinquinanti) nel quadro emissivo autorizzato, riscontrando il rispetto dei Valori Limite previsti dall'AIA, così come nel campionamento effettuato lo scorso anno.

A seguito del controllo alle emissioni sono state proposte alcune “azioni di miglioramento” per il Sistema di Monitoraggio in Continuo delle Emissioni (SMCE) e per le emissioni diffuse (polveri, fumi), osservate durante il sopralluogo in alcune parti dell'impianto.

Per la matrice ambientale “Rifiuti” si specifica che gli accertamenti analitici effettuati sul campione tal quale di KEU (EER 190112) hanno confermato, ai fini della classificazione, la non pericolosità del rifiuto. Per quanto riguarda il test di cessione in acqua deionizzata (in accordo alla norma UNI EN 12457-2) per il parametro Cromo VI ha confermato l’accettabilità dello stesso in discariche per rifiuti non pericolosi. Il KEU prodotto, nel corso del 2021 (9.982 ton), è stato destinato pressoché integralmente al recupero (9.856 ton) verso aziende in Italia, che lo trasformano esclusivamente per la produzione di cemento, ed in misura minima allo smaltimento in discarica (150 ton).

Per la matrice suolo e sottosuolo è stato effettuato il monitoraggio delle acque sotterranee dai sei piezometri esistenti che ha evidenziato l'esistenza di una accentuata depressione piezometrica caratterizzata da curve concentriche, la cui zona di massimo infossamento (circa 30 m al di sotto del l.m.m.) è localizzata in corrispondenza della zona industriale di Santa Croce sull'Arno, dove si verifica la più elevata concentrazione di pozzi e di quantitativi di acqua emunti globalmente dal sottosuolo.

Presso la Ditta è implementato un Sistema di Gestione Ambientale (SGA). L'ultimo documento di Politica Ambientale è datato 26.05.2020 in concomitanza con l'ultimo riesame della direzione, ed è stato diffuso a tutto il personale ed alle aziende consorziate. La Ditta ha riferito che è sua intenzione rendere conforme, appena possibile, tale SGA alla norma ISO 14001:2015.

Testo di Andrea Villani e Massimo Lazzari in collaborazione con il settore Comunicazione Informazione e Documentazione Arpat

Fonte: Arpat

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