Fondazione CariPt tutela le biblioteche del Pistoiese

Si è positivamente concluso il progetto “Identità e memoria”, messo a punto dalla rete di cooperazione Redop – di cui la Biblioteca San Giorgio è capofila - allo scopo di tutelare alcuni beni di particolare pregio e rarità presenti nelle biblioteche e negli archivi della provincia di Pistoia. Il progetto ha partecipato al bando della Fondazione Caript dedicato a “Restauro e valorizzazione del patrimonio artistico”, ottenendo un finanziamento di oltre 47.000 euro, pari alla metà dell’intera somma dedicata alla sua esecuzione. Il complesso intervento, durato ben due anni, si è articolato in tre direttrici diverse: restauro, catalogazione e digitalizzazione.

Il restauro ha interessato opere di grandissimo pregio, come il Registro dell’Opera di San Giovanni e San Zeno, di proprietà dell’Archivio di Stato di Pistoia, che contiene contratti, testamenti, memorie, ricordi e atti vari risalenti al periodo 1338-1746. Un’altra opera unica nel suo genere è il manoscritto cartaceo di proprietà della Biblioteca dei Domenicani, contenente 25 “Intercoenales” (cioè poesie da leggere durante le cene) di Leon Battista Alberti, risalenti alla seconda metà del XV secolo.

La Biblioteca Forteguerriana di Pistoia ha partecipato a questa linea di progetto con due interventi cospicui: il Restauro di un Antifonario, ovvero un codice preziosissimo risalente alla seconda metà del XIII secolo e proveniente dal convento di San Francesco al Prato di Pistoia. E’ stata oggetto di restauro anche la cartella denominata “Museo Osservatorio”, che contiene oltre cento importanti documenti relativi alla storia urbanistica di Pistoia e del suo territorio.

Il progetto ha anche previsto la catalogazione elettronica di circa 15.000 volumi a stampa e 1000 dischi in vinile appartenenti a Fondazione Pro Musica, Biblioteca San Giorgio e Archivio Roberto Marini.

Una terza linea di attività ha interessato la riproduzione digitale di manoscritti, documenti a stampa a carattere minore (come volantini, ciclostilati, ritagli, fotografie ma anche registrazioni sonore su audiocassette e bobine) appartenenti alla Casa Museo Sigfrido Bartolini, al Centro di Documentazione di Pistoia, all’Istituto Storico della Resistenza e all’Archivio Roberto Marini “Oltre il secolo breve”: vere e proprie rarità, uniche nel loro genere, ma particolarmente fragili e di sempre più difficile consultazione, anche a causa della indisponibilità crescente degli strumenti per l’ascolto.

Il Comune di Monsummano Terme ha effettuato il restauro delle schede del Censimento generale della popolazione 1861, il primo censimento dell’Italia unita. Hanno invece argomento termale due importantissimi volumi che la Biblioteca di Montecatini Terme ha destinato al restauro: quello di Silvestro Maluccelli Statistica medica della comunità e dei bagni di Montecatini di Val di Nievole (Tipografia dei Fratelli Bracali, 1839), e il volume di Giacomo Barzellotti Bagni termali e minerali di Montecatini nella Val di Nievole (Niccolò Capurro, 1823).

Il Comune di Quarrata ha restaurato invece i censimenti della popolazione del 1861 e del 1871, danneggiati durante la guerra, e lo Statuto della Comunità e Podesteria di Tizzana del 1620. In ultimo, il Comune di San Marcello Piteglio ha potuto restaurare due importantissimi registri dell’archivio di Mammiano, borgo che fu Comune autonomo tra metà Trecento e fine Settecento.

Il Comune di Lamporecchio ha trasferito in digitale i registri di stato civile del periodo 1867-1929, mentre il Comune di Monsummano Terme ha digitalizzato gli importantissimi Statuti di Monsummano e lo Statuto di Montevettolini, documenti risalenti al XIV e XV secolo.

Analogo trasferimento da cartaceo in digitale per due “Campioni di Beni” dell’Archivio di Stato di Pistoia, risalenti ai secoli XVI-XVII, corredati da bellissimi disegni a monocromo, che raffigurano i beni descritti, e che risultano di particolare importanza come fonti per la ricostruzione dell’immagine della città e del suo territorio.

Ogni fase è stata seguita con dedizione e professionalità dal personale della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica per la Toscana e del Laboratorio di Restauro della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze: i loro interventi di controllo e di autorizzazione rispetto alle operazioni di restauro e digitalizzazione hanno rappresentato una costante garanzia sulla qualità degli interventi effettuati.

Questa cospicua opera di valorizzazione dei beni appartenenti alla comunità pistoiese, e collocati nelle diverse sedi della rete Redop, è stata resa possibile dal contributo di 47.204 euro della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, alla quale le istituzioni coinvolte esprimono sentita gratitudine.

 

Fonte: Comune di Pistoia - Ufficio stampa

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