Infortuni sul lavoro, FdI: "Toscana maglia nera. Il caso Luana non ha insegnato niente"

Francesco Torselli

“I dati sugli infortuni sul lavoro nei primi 6 mesi del 2022 sono allarmanti: sono stati oltre 215mila le denunce presentate all’Inps in Toscana. Una cifra che piazza la nostra Regione al primo posto in Italia per numero di infortuni e malattie professionali.  Ci spiace constatare che il caso di Luana D’Orazio, la giovane morta in un’azienda di Montemurlo più di un anno fa, sembra non aver insegnato niente. Ieri tutta la Regione si è stretta attorno alla famiglia di Gianni Gesualdi, il 49enne che ha perso la vita, sempre a Montemurlo, mentre lavorava come elettricista. Al giorno d'oggi non è più accettabile morire ed ammalarsi per il lavoro. Non è sufficiente piangere le vittime, occorrono risposte politiche concrete. Ci chiediamo se la Regione Toscana stia facendo abbastanza per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro. Per esempio a che punto sono gli impianti di aerazione meccanica negli edifici pubblici? Oppure a che punto è il potenziamento della rete regionale degli ambulatori Usl che si occupano di prevenzione delle malattie sul lavoro? Sono alcune delle domande che formuleremo alla Giunta Giani in un'interrogazione. Intanto a Roma continuano a buttare soldi pubblici in un provvedimento del tutto inutile, addirittura dannoso per certi versi, quale il reddito di cittadinanza, che altro non è se non una mancetta che produce un circolo vizioso inutile ed 'economicida'. Perché il Governo Draghi non pensa, invece, a investire i fondi del reddito di cittadinanza nella sicurezza sui luoghi di lavoro. Questa tragedia quotidiana necessita di risposte concrete, non bastano le frasi di circostanza”. Lo dichiarano Francesco Torselli e Claudio Belgiorno, rispettivamente capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano e nel Consiglio comunale di Prato.

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