"Tagli al salario dei sanitari di 30 milioni", la furia dei sindacati in Toscana

Fp Cgil Toscana: "Scelte gravi prese saltando il confronto con il sindacato"

Qualcosa è cambiato negli ultimi mesi nella conduzione della Sanità regionale e decisamente in peggio.

Con l’avvento della nuova Direzione Generale dell’Assessorato si è determinato un netto cambiamento di indirizzo in termini di politiche e di relazioni.

Nel giro di poche settimane, abbiamo assistito all’indicazione, perentoria e vincolante, da parte della Direzione dell’Assessorato alle Aziende Sanitarie, di rientrare con tagli draconiani sulla spesa di personale nel 2022 ed al taglio inaccettabile del salario dei lavoratori della Sanità Toscana (dai soldi a disposizione per fare i contratti integrativi aziendali) per un ammontare complessivo che supera i 30 milioni di euro per l’anno in corso, e che dispiegherà i propri effetti in modo drammatico nei prossimi mesi. Si tratta di alcune centinaia di euro l’anno a cui lavoratori e lavoratrici dovrebbero rinunciare.

Tutto queste scelte gravi sono state prese saltando in modo sistematico il confronto col sindacato, in aperto contrasto con la tradizione, anche recente, della nostra Regione.

La nostra organizzazione è da sempre schierata dalla parte della difesa e del miglioramento del Sistema Sanitario Regionale ed ha dimostrato, concretamente ed in ogni passaggio, di sapersi far carico con responsabilità anche dei problemi di tenuta economica del sistema.

Siamo però di fronte ad una condizione rispetto alla quale o si interviene con una decisa inversione di marcia o ci vedremo costretti ad intraprendere azioni di mobilitazione e di lotta.

Mauro Giuliattini (Cisl Fp Toscana): "Sanità toscana ormai allo sbando"

La CISL FP toscana dopo la riunione di ieri con i rappresentanti della Regione, assessore Bezzini e direttore Gelli non crede più a chi disattende gli accordi. A inizio anno si è sottoscritto con il Governatore Giani un accordo per più assunzioni e mantenimento dei servizi sanitari in Toscana. Ieri, dopo sei mesi, la Regione ci ha comunicato che non potrà garantire le risorse mirate ad incrementare le spese del personale sanitario e i relativi fondi contrattuali. Questo è il tradimento dell’accordo; un vergognoso ringraziamento per gli ‘eroi’ della Toscana.

Proprio ora, vista la recrudescenza della pandemia, il fallimento delle cosiddette bolle COVID, con la conseguente riapertura di alcuni reparti COVID, non ci aspettavamo dai rappresentanti della Regione, ben coadiuvati dal direttore Gelli che scarica sui suoi predecessori le colpe dell’aggravio di spesa, risposte che badano solo a contenere le spese della sanità.

Chi governa la Regione non si rende conto di ciò che sta avvenendo nei reparti e nelle corsie degli ospedali e non tiene in alcuna considerazione la tenuta pubblica dell’assistenza sanitaria ai cittadini.

La sanità toscana è ormai allo sbando, si trovano i soldi per esternalizzare e non quelli per assumere e garantire il benessere del personale.

Gravi problemi nelle ambulanze del 118 ormai senza medici a bordo, un ARPAT che corre il rischio di vedere privatizzati i servizi sempre per problemi legati al bilancio, con il privato che è subito pronto a raccogliere il “testimone”.

Il PNRR non viene preso in esame con le organizzazioni sindacali ma se ne parla solo con i presenti alle feste dell’Unità, fra una salsiccia arrosto e un panino con la porchetta e un buon bicchiere di vino.

La CISL FP è pronta, ovviamente con CGIL e UIL se vorranno, ad usare tutti gli strumenti sindacali a disposizione per tutelare gli interessi dei lavoratori della sanità e della salute ai cittadini.

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