Raddoppio ferroviario Pistoia-Montecatini, Cisl: "A che punto siamo?"

La Regione Toscana e i sindaci interessati del raddoppio ferroviario Pistoia- Montecatini Terme che cosa pensano di fare per mitigare i disagi che i viaggiatori sono chiamati a subire tutti i giorni?

Il raddoppio ferroviario Pistoia-Montecatini Terme, che fa parte del 1° lotto del progetto di raddoppio fino a Lucca, finanziato dal Governo per circa 215 milioni di euro e dalla Regione Toscana per 235, per complessivi 450 milioni di euro, e che prevedeva la soppressione di tutti i 17 passaggi a livello, è completamente fermo: non sappiamo a che punto siamo e neanche come sta procedendo la ditta incaricata.

Nel merito: i lavori del 1° lotto Pistoia-Montecatini Terme sono iniziati nel 2016 e dovevano terminare entro il 2019 con l’entrata in servizio della nuova linea nei primissimi mesi del 2020. A due anni e mezzo da quella data, invece, i lavori per la nuova galleria del Serravalle, che sono andati avanti “stop and go”, come se la progettazione della stessa non fosse stata realizzata utilizzando le migliori e innovative tecnologie esistenti, sono completamente fermi da molto tempo e, a quello che ci risulta, mancano ancora diversi km per terminare i lavori propedeutici per la stesura del 2° binario, oltre alle altre opere idrauliche, alla soppressione dei passaggi a livello, etc.

Abbiamo appreso che, dal 17 luglio al 28 agosto 2022, sarà interrotta la tratta tra Pistoia e Pescia. La linea Firenze-Pistoia-Lucca-Viareggio sarà così divisa in due tronconi per 43 giorni, con un servizio autobus sostitutivo a fare da collegamento; del resto questa dinamica si è verificata anche negli anni precedenti, seppur con modalità diverse, ma creando sempre notevole disagio ai viaggiatori e soprattutto ai pendolari che si devono recare al lavoro, senza garanzia di sapere con certezza l’ora di arrivo a destinazione. Immaginatevi un viaggiatore che parte da Firenze e deve andare a Lucca: il primo pezzo lo fa in treno fino a Pistoia, poi scende e prende l’autobus sostitutivo che lo porta fino alla stazione di Pescia, dopodiché risale in treno fino a destinazione, dove arriva con tempi di viaggio raddoppiati; e nel periodo estivo, oltretutto, facendo i conti con temperature torride. Ecco questa è la situazione ad oltre 5 anni da inizio dei lavori e a due e mezzo da quella che avrebbe dovuto essere la fine dei lavori.

Si torna allora alla domanda iniziale: cosa si intende fare con la galleria ormai ferma da mesi dove appena si comincia a scavare si aprono crepe nelle case sovrastanti? Che cosa aspettiamo a prendere le decisioni necessarie per terminare i lavori e come mai, cosa incomprensibile, ancora non sono terminati i lavori della stesura dei nuovi binari, e delle altre opere previste? Che cosa ha fatto la ditta incaricata in tutti questi anni?

Ci rivolgiamo direttamente alla Regione Toscana che finanzia l’opera per circa 235 milioni di euro di soldi dei cittadini toscani. Cosa pensa di fare per sbloccare i lavori e costringere le Ferrovie a portare a termine un’opera strategica non solo per i pistoiesi ma per tutta l’area della Toscana centrale, quella più industrializzata, dove vivono e lavorano circa 2 milioni di cittadini, 2/3 dell’intera popolazione della Regione?

Le Ferrovie con RFI, società committente, che ha affidato i lavori all’attuale ditta, con assegnazione diretta per circa 150 milioni di euro, sembra non voler intervenire, come se i ritardi non interessassero e fossero comunque comprensibili rispetto ai lavori da realizzare. Ecco allora che in primis la Regione, il governo, ma anche i sindaci interessati, devono attivarsi per sbloccare i lavori, accelerare le procedure, prendere le decisioni necessarie per terminare la galleria e soprattutto far terminare i disagi per migliaia di viaggiatori.

Aspettiamo delle risposte ma soprattutto atti concreti, perché i cittadini non possono più aspettare.

Franco Fratini, segretario generale Fit-Cisl Toscana

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