Un fatto grave che mortifica il lavoro di tanti anni in tema di caporalato. E’ questa la presa di posizione di Fai-Cisl e Uila-Uil per denunciare il mancato coinvolgimento delle sigle sindacali - da parte dei Comuni di Bagno a Ripoli, Barberino Tavarnelle, Greve in Chianti, San Casciano, Impruneta - nel progetto di alleanza territoriale per contrastare e prevenire il fenomeno del caporalato e dello sfruttamento lavorativo in agricoltura.
“Il tema è trasversale ed è a nostro avviso opportuno mettere in campo tutti gli attori del settore - sostengono Massimiliano Gori Segretario Generale della Fai-Cisl Toscana, ed Eleonora Tomba, Segretaria Generale Uila-Uil Toscana - Rammentiamo, inoltre, che a livello nazionale siamo tutti parte della Cabina di Regia della Rete del Lavoro di qualità che dovrebbe radicarsi anche a livello territoriale. Chiediamo, quindi di utilizzare a tali scopi lo strumento già esistente che è la sezione territoriale della Rete, la quale dovrebbe attraverso gli enti bilaterali occuparsi anche di favorire l'intermediazione lecita tra domanda e offerta di lavoro. Infine, il valore della contrattazione collettiva nazionale e provinciale di settore, siglata unitariamente, che investe tutte le parti di compiti e funzioni nell’interlocuzione con le istituzioni per affrontare temi importanti quali quelli del trasporto, alloggi e formazione per la manodopera migrante”.
Fonte: Ufficio Stampa
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