I musei di San Miniato in un sito, il reale e il virtuale vanno a braccetto

(foto gonews.it)

La cultura a San Miniato passa dai musei civici, sia fisicamente che virtualmente. Grazie alla collaborazione col laboratorio Museia dell'Università di Pisa, il Comune di San Miniato ha messo mano alla Sala delle Sette Virtù, a quella del Consiglio Comunale e all'Oratorio del Loretino e a tutti i cinque musei che fanno parte del sistema cittadino. "L'idea era quella di valorizzare un patrimonio di tutti, renderlo più accessibile. Il finanziamento è arrivato dalla Regione Toscana ai Musei del Valdarno di cui facciamo parte pure noi" hanno spiegato dall'amministrazione comunale.

Per questo è stata lanciata una piattaforma multimediale per la completa accessibilità esterna del materiale museale, www.museisanminiato.it. Il sito - in italiano e inglese - consta di pagine dedicate ai vari musei civici, ricchi di foto e descrizioni nel dettaglio di tutto ciò che è presente in una determinata stanza: si può sapere tutto sull'affresco della Strage degli Innocenti o consultare la scheda dell'affresco della Madonna che allatta il Bambino, per esempio. Oppure si può fare un 'giro' nel Museo della Memoria, vedendo anche i video presenti nella struttura. O ancora si può studiare l'archivio delle mostre organizzate nei musei civici sanminiatesi.

"Navigando in questa piattaforma abbiamo sempre l'esatta percezione di trovarci in un percorso virtuale che ricalca quello reale della visita nel museo. Si può così entrare direttamente nel museo, il visitatore virtuale può andare sempre più in profondità nella ricerca delle informazioni" sono state le parole di Lorenzo Fatticcioni, direttore dei musei civici.

In più, è stato creato un sistema di apparati di visita alle sale del Museo di Palazzo Comunale. La comunicazione ha più livelli e parte dal totem all'ingresso del municipio, peraltro sede museale. Nel Loretino, per fare un altro esempio, è presente un pannello lungo in cui viene spiegata la stratificazione degli interventi nel corso del tempo. Inoltre sono state realizzate schede di sala in cui testi e immagini sono abbinati per spiegare tutto ciò che è presente, anche gli oggetti considerati secondari. Sono state fatte anche delle brochure, studiate per grandi e piccini. Tra i prossimi progetti il Museo della Memoria e il Museo della Scrittura, in cui Museia e Comune lavoreranno ancora a braccetto.

La professoressa Antonella Gioli di Museia ha aggiunto: "San Miniato rappresenta l'esempio del Museo Italia, gli oggetti nelle vetrine 'dialogano' con gli edifici del borgo. L'idea era quella di valorizzare un patrimonio di tutti. A nessuno fa piacere entrare in un museo e sentirsi ignoranti. Per esempio, gli ospiti sanno cos'è un ostensorio o una liturgia? La sfida era renderci chiari senza banalizzare. Ci interessavano i turisti, ma anche i cittadini".

"Veniamo da due anni complessi, ora vediamo una prospettiva migliore e maggiore e possiamo riprendere una prospettiva di sviluppo dei nostri musei, anche con l'obiettivo di aumentare i visitatori" ha detto Simone Giglioli, sindaco sanminiatese. Ha concluso l'assessore Loredano Arzilli: "Siamo felici del grande lavoro in collaborazione con UniPi. I soldi della Regione Toscana sono stati spesi bene, perché questo progetto incuriosisce chi vuole venire a San Miniato".

Gianmarco Lotti

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