Perdite d'acqua e siccità, il punto nell'Empolese Valdelsa: "Tanti lavori per affrontare l'emergenza"

Sistemata un'altra perdita d'acqua nell'Empolese. La segnalazione ci è arrivata questa mattina da una residente di Ponterotto, zona di confine tra Montelupo Fiorentino ed Empoli. La lettrice segnalava la presenza da circa una settimana di una copiosa perdita, 'odiosa' da vedere considerando la scarsità di acqua in Italia. Contattando Acque Spa questa mattina, è stato reso noto che la perdita è stata riparata (Aggiornamento 23 giugno - La perdita si è ripresentata e Acque è stata informata della situazione, in calce anche perché accadono situazioni di questo tipo).

Abbiamo colto l'occasione per fare il punto della situazione sulla scarsità d'acqua, dopo che anche a Empoli un'ordinanza comunale riduce le possibilità di usufruire dell'acqua dell'acquedotto per scopi come lavare l'auto a casa.

Partiamo con ordine però dalle perdite di acqua nelle tubature sotterranee.

Acque fa sapere in merito che "le perdite ci sono perché la rete idrica del Basso Valdarno è obiettivamente datata. Si tratta in realtà di un problema nazionale, dovuto principalmente alla mancanza di investimenti nel settore negli ultimi decenni del Novecento. Alle tubazioni è assegnata una durata limitata nel tempo: mediamente 40 anni. Ogni anno Acque SpA riserva ingenti fondi alla manutenzione straordinaria delle reti, ma ciò non è sufficiente a far fronte a tutte le esigenze nel medesimo arco temporale. Sarebbe impensabile, da un punto di vista economico ma anche in termini di forza lavoro, sostituire l’intera rete idrica in poco tempo".

E quindi si va per ordine di importanza tra quelle segnalate al call center guasti (gratuito e attivo 24 ore su 24, al numero verde 800 983 389), risolvendo le emergenze una per volta o sostituendo intere tratte quando il problema è ancora più impegnativo.

Ecco come funziona il sistema di riparazione perdite: "Una volta giunta la segnalazione (da un cittadino, da un ente, dai propri operativi), nel giro di poche ore la perdita è oggetto di un sopralluogo per stabilire l'entità del guasto. La valutazione viene effettuata sulla base di diversi parametri: potenziali rischi a cose o a persone, interruzione dell'erogazione idrica presso le utenze, volume di acqua dispersa, etc. Poi la riparazione viene inserita nel crono-programma di interventi che tiene di conto del livello di priorità e del grado di urgenza. Un po' come il triage al pronto soccorso, con l'assegnazione dei differenti codici ai pazienti in attesa".

Per chi afferma che è uno spreco comunque, la risposta è semplice: "Nello svolgimento di un servizio essenziale come il nostro, la nostra assoluta priorità deve essere quella di garantire con continuità l’erogazione idrica presso le utenze, anche nelle condizioni più estreme di siccità o di temperature sotto zero. Comprendiamo perfettamente le aspettative dei cittadini che, segnalando lodevolmente le perdite, vorrebbero vedere tutte le riparazioni effettuate nel giro di poche ore, ma è grazie a questa organizzazione basata sulle priorità che in questi anni siamo riusciti a ridurre le perdite - e le dirette conseguenze in termini di erogazione del servizio - in gran parte del territorio gestito".

E quando succede di nuovo, come nel caso di Ponterotto? "È probabile che la nuova perdita si sia verificata nel tratto adiacente al punto in cui c’è stato il primo guasto (anche se l’acqua fuoriesce dallo stesso punto nel terreno). Se un tratto di tubazione è obiettivamente datato, è soggetto a maggiori rischi di rotture. Non sempre è possibile prevedere lo stato di salute di una condotta, che può deteriorarsi rapidamente".

Siccità, territorio di Acque e dell'Empolese Valdelsa in tranquillità

L'altro tema che Acque sta affrontando da anni è il rischio siccità. Ma sotto questo versante, le cose sono molto più agevoli: "Per il momento, in tutto il territorio gestito da Acque non emergono situazioni di particolare gravità per l’approvvigionamento idrico delle aree urbane, che generalmente risentono meno dei periodi di siccità poiché rifornite da falde con buona capacità di immagazzinamento e con una “risposta lunga” all’andamento delle precipitazioni".

Non è tutto rosa e fiori: "Maggiore attenzione deve essere dedicata invece alle aree collinari e nelle frazioni isolate, dove i sistemi idrici non sono interconnessi o sono alimentati da opere di presa che risentono in modo più diretto dell’assenza di precipitazioni, come sorgenti e acque superficiali. Per gli abitati collinari più piccoli, in caso di aggravamento della situazione, si potrà fare ricorso all’utilizzo di autobotti per integrare la risorsa disponibile". Parliamo di zone come Montaione o Gambassi Terme, a quote più elevate della piana empolese.

Il lavoro per non farsi trovare impreparati deve essere svolto tutto l'anno: "Nel 2021, in tutto il Basso Valdarno, sono stati recuperati oltre 7 milioni di metri cubi d’acqua rispetto al 2017: un volume paragonabile a quello necessario ai comuni di Empoli, Fucecchio e Vinci per un intero anno. Risultati ottenuti non solo attraverso la sostituzione delle reti meno performanti, ma anche investendo nella digitalizzazione delle reti: dall’estensione del sistema di telecontrollo al potenziamento degli strumenti di ricerca delle perdite occulte, dalla distrettualizzazione delle condotte alla regolazione automatizzata delle pressioni".

Questi gli ultimi interventi in ordine di tempo. L’interconnessione dell’area empolese con il sistema-Cerbaie tra Santa Croce sull’Arno e Fucecchio, la realizzazione della nuova adduttrice Empoli-deposito di Spicchio, l’adeguamento e il potenziamento delle centrali idriche di Terrafino (Empoli), Zona Sportiva (Castelfiorentino), Bassa (Cerreto Guidi), Baccane (Certaldo) e San Pierino (Fucecchio), il recupero funzionale del deposito Lecci a Montespertoli, il potenziamento dei pozzi e della centrale di Bassa a Cerreto Guidi e di quella di San Pierino (Fucecchio), la costruzione di nuovi pozzi a Serravalle e Arnovecchio (Empoli), Montelupo Fiorentino, Malacoda (Castelfiorentino) e Montespertoli.

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