Condannato dal Tribunale di Girona Rassoul Bissoultanov, chiesti dall'accusa 24 anni di condanna e 9 di libertà vigilata avanzata. Sindaco Fallani: "Cinque anni per una sentenza evidente al mondo intero"
Condannato per omicidio volontario Rassoul Bissoultanov, il ceceno che partecipò al pestaggio in cui morì il 22enne di Scandicci Niccolò Ciatti, nell'agosto del 2017 a Lloret de Mar. La giuria popolare del Tribunale provinciale di Girona, dove si è tenuto il processo, ha stabilito che il calcio sferrato al giovane voleva uccidere e al termine della camera di consiglio il ceceno è stato condannato, come riferito dal legale della famiglia Agnese Usai.
Adesso sarà il giudice, in un secondo momento, a stabilire l'entità della pena: chiesti dall'accusa 24 anni di condanna e 9 di libertà vigilata avanzata. È stato invece assolto l'amico di Bissoultanov, Movsar Magomadov.
Fallani, sindaco di Scandicci: "Ci sono voluti cinque anni per una sentenza evidente al mondo intero"
Il primo verdetto di condanna, del processo in corso a Girona sull'omicidio del giovane Ciatti, è stato commentato dal sindaco di Scandicci Sandro Fallani, che da poco si è sentito con la famiglia. "Ci sono voluti quasi cinque anni per scrivere su un foglio di carta che la morte di Niccolò fu omicidio volontario, cosa che era evidente al monto intero da subito. Pochi minuti fa la giustizia spagnola ha emesso il verdetto. Aspettiamo l'entità della condanna che potrebbe variare fra i 15 e i 24 anni. Mi sono sentito con la famiglia da pochissimo - dichiara ancora il sindaco - rimane l'amarezza per l'assoluzione del secondo imputato. Noi come città e come comunità ci stringiamo attorno a Luigi, Cinzia e Sara".
Nardella, sindaco di Firenze: "Nessun tribunale potrà restituire Niccolò alla famiglia, ma adesso sarà meno duro affrontare il futuro"
Si unisce al sindaco di Scandicci anche il primo cittadino del capoluogo toscano e della Città Metropolitana, Dario Nardella. "Non possiamo gioire di questa condanna ma certamente la sentenza spagnola ci ridona un po' di quella fiducia nella giustizia che avevamo perso. Abbraccio i familiari di Niccolò che hanno sempre dimostrato in questi anni estrema compostezza e dignità. Nessun tribunale potrà restituire loro il figlio - dice ancora Nardella - ma adesso, dopo quasi cinque anni, sarà meno duro affrontare il futuro".
Giani: "Finalmente riconosciuta la colpa di un omicidio che ha sconvolto la Toscana"
"Nessuna sentenza potrà mai restituirci Niccolò. La giustizia spagnola ha finalmente riconosciuto la colpa di un omicidio che ha sconvolto la Toscana tutta e tolto dalle braccia della sua famiglia un figlio straordinario. Nella memoria di Niccolò mando un forte abbraccio a babbo Luigi e a tutti i suoi cari!". Così su facebook Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana.
Di Giorgi (Pd): "Primo passo verso la giustizia"
"La condanna per omicidio volontario inflitta a Rassoul Bissoultanov dal tribunale provinciale di Girona, in Spagna, certamente non ci restituisce Niccolò Ciatti, ma rappresenta comunque un primo passo verso la giustizia. Bissultanov non ha ucciso casualmente Niccolò, ma lo ha colpito con la freddezza di un killer. Questo dice la condanna, dopo un dibattimento breve ma in cui le evidenze erano, come naturale, tutte verso questo tipo di esito. Un primo passo perché i due amici del condannato, autori con lui del drammatico e criminale pestaggio che ha ucciso Niccolò nella discoteca di LLoret de Mar sono ancora liberi, e perché in particolare Movsar Magomadov è stato assolto. In questi anni, insieme con le istituzioni locali, abbiamo tenuta alta l’attenzione nei confronti della giustizia spagnola, e questa sentenza dà ragione ai nostri sforzi e a quelli della famiglia, che non si è mai arresa. Oggi il primo mio pensiero va a loro". Così Rosa Maria Di Giorgi, presidente gruppo Pd in commissione cultura della Camera.
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