Le parrocchie di San Jacopo ad Avane e Santa Cristina a Pagnana si apprestano ad un importante evento. Lunedì arriverà infatti nella chiesa del parroco Don Renato Bellucci la reliquia di San Giuseppe Moscati, conosciuto come il medico santo.
Fino a giovedì, nella frazione empolese, è stato preparato un programma specifico con adorazione, lodi, rosari e Messe. Per i fedeli si tratta di un evento molto importante e c’è da essere certi che molti arriveranno anche da fuori Empoli per pregare sulla preziosa reliquia.
San Giuseppe Moscati, nativo di Benevento, è stato un medico, fisiologo e accademico italiano vissuto a cavallo fra il 1800 ed il 1900.
Semplicemente conosciuto come il medico dei poveri, si iniziò a parlare di lui in occasione dell’eruzione del Vesuvio nell'aprile del 1906, quando evitò una tragedia in un piccolo ospedale facendo evacuare i malati. Anche in campo scientifico si fece notare ottenendo prestigiosi incarichi in Italia ed all’estero e, allo scoppio della prima guerra mondiale, si dedicò alla cura dei soldati feriti di ritorno dal fronte.
Nel 1919 fu nominato primario dell'Ospedale Incurabili di Napoli e, accanto al suo lavoro, non mancò come sempre di dimostrare grande sensibilità cristiana verso i sofferenti. Moscati si prendeva cura di tutti i suoi pazienti e in particolare aiutava sempre i più poveri con offerte in denaro per le spese delle medicine e degli alimenti e visite gratuite.
Di lui è rimasta celebre poi una bella abitudine che aveva. Ogni mattina, infatti, era solito comprare latte in gran quantità e donarlo personalmente ai poveri, ai più bisognosi, ai bambini denutriti ed agli indigenti dei quartieri meno abbienti di Napoli.
Fra i primi a sperimentare l’insulina, il 12 aprile 1927, dopo aver assistito alla Messa e dopo aver svolto come di consueto il suo lavoro in ospedale e nel suo studio privato, verso le 15 si sentì male e spirò sulla sua poltrona a causa di un infarto. Aveva appena 46 anni. La città di Napoli e soprattutto le persone più povere parteciparono con grande dolore al rito funebre avendo perso una persona che a loro aveva dedicato la vita.
Tre guarigioni miracolose dettero poi il via al processo di beatificazione e fu Paolo VI, nel 1975, a proclamarlo beato. Fu poi santo il 25 ottobre 1987 durante il pontificato di Giovanni Paolo II. Le sue reliquie sono custodite nella chiesa del Gesù Nuovo a Napoli e lunedì arriveranno ad Empoli accompagnate da Padre Francesco Annicchiarico, vice parroco della stessa chiesa.
La prima tappa sarà alle 17 alla chiesa di San Jacopo ad Avane che resterà aperta anche la notte. Il mercoledì si sposterà poi a Santa Cristina a Pagnana dove proseguirà il programma.
Don Renato offre così la possibilità ai fedeli non solo di partecipare ai riti ma anche di conoscere questo personaggio che ha incarnato al meglio lo spirito di Misericordia cristiana in campo medico-scientifico.
Marco Mainardi
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