'Il sesso degli angeli' al cinema, Pieraccioni è don Simone: "La mia forma di fede"

(foto gonews.it)

Si ride e si riflette tra religione, dubbio ma anche la socialità nei giovani. Dal 21 aprile nelle sale il nuovo film di e con Pieraccioni, Ferilli, Fonte e Ceccherini. Sul grande schermo anche il sanminiatese Alessio Scali


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È uscito nelle sale, giovedì 21 aprile 2022, 'Il sesso degli angeli', il nuovo film scritto da Leonardo Pieraccioni e Filippo Bologna e che vede nel cast lo stesso regista, Sabrina Ferilli, Marcello Fonte con la partecipazione di Massimo Ceccherini.

In vista dell'uscita al cinema Pieraccioni e il cast hanno presentato la nuova pellicola in un tour che ha fatto tappa anche all'Uci Cinemas di Campi Bisenzio. Varie le tematiche toccate da 'Il sesso degli angeli', dalla fede nella religione alle case di tolleranza. Viene da chiedersi come effettivamente le due cose possano essere accostate solo in una frase, o in un film come in questo caso, eppure la trama del nuovo lavoro diretto da Pieraccioni fa incontrare queste due realtà, analizzandole con la leggerezza della commedia.

Leonardo Pieraccioni interpreta don Simone, un prete di frontiera con una chiesetta - le scene sono girate a San Salvi a Firenze - sempre in difficoltà e mai frequentata dai ragazzi che preferiscono, piuttosto, stare al cellulare e sui social - altro tema che si intreccia. Ad un certo punto però, don Simone riceve una fantastica notizia: un eccentrico zio - Massimo Ceccherini in zio Valdemaro - gli ha lasciato in eredità un'avviatissima attività in Svizzera che potrà risollevare le sorti economiche del suo oratorio, sempre deserto. Ma arrivato a Lugano il prete scoprirà di aver ereditato un bordello.

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La storia è incentrata tra dubbio e redenzione. Come don Simone, anche Pieraccioni si è sentito abbandonato?

"Sono a metà strada tra Margherita Hack e San Tommaso, che se non toccava non ci credeva ma è una forma di fede anche quella. Una posizione assolutista potrebbe essere un grande 'bo', ma sono pronto eventualmente un domani a dire che ci avevo sempre creduto. Anche questa è una forma di fede, quando sono stato negli abiti di don Simone ho sentito l'importanza di un costume che non era solo di scena. Oggi non sono un gran frequentatore di chiese ma lo sono stato, ho frequentato gli oratori e sentivo qualcosa di importante in quei preti di strada che ti portavano piano piano a capire le cose".

Un film che affronta la religione, con il sorriso, ma anche il tema dei giovani, così presi dal cellulare e dai social

"La mia figliola quando gli dico invita i tuoi amici qui in giardino lei mi dice, ci vediamo alle cinque e dove - le chiede Pieraccioni - in chat. Io non lo so come avrei reagito con un telefonino in mano ma probabilmente come la mi figliola anche perché non è che noi adulti ci si stia meno dei ragazzi. Però con grande nostalgia mi ricordo quanto a Sant'Ambrogio si giocava e ci si sbucciava le ginocchia e si passava i pomeriggi interi a giocare a ping pong all'oratorio. Il mio prete - don Simone nel film - vorrebbe da questa eredità, che poi scopre essere un bordello in Svizzera, fare questi centri polivalenti da dare ai giovani".

Ferilli, Fonte, Ceccherini nel cast ma anche nomi nuovi, come quello del giovane sanminiatese Alessio Scali

Alessio Scali e Leonardo Pieraccioni

"Alessio Scali l'ho trovato grazie ad un annuncio su internet - lanciato nell'aprile 2021 come 'cercasi "ragazzetto toscano simpatico" (Qui la notizia) - ce l'avevo in testa proprio come lui, un ragazzone simpatico, buono ma che avesse anche una sua visione precisa del suo futuro. L'ho trovato da ultimo, quando stavo per chiudere il cast è arrivato lo Scali. Ceccherini lo conosco da più di trent'anni, la Ferilli è stata una conferma, è un'attrice che può fare l'alto di Sorrentino e venire con un'armata Brancaleone come noi e divertirsi a fare l'ennesima commedia". Su Marcello Fonte, nel film il fedele sacrestano Giacinto, Pieraccioni dice "l'avevo visto in "Dogman" di Matteo Garrone e me ne ero innamorato in maniera totale, avevo pensato che sarebbe stato bello lavorare un giorno con lui e me ne sono ricordato quando abbiamo iniziato a scrivere questo nuovo film. Marcello era piuttosto stupito dalla scelta, mi ha detto subito che non pensava di avere i "colori" della commedia ma l'ho rassicurato dicendogli di fidarsi di me e che ci saremmo divertiti e infatti una volta arrivati sul set ci siamo ritrovati d'accordo su tutto".

Oltre al cinema, è in programma un ritorno in teatro?

"Io parlo con quei 'giuggioloni' di Carlo Conti e Giorgio Panariello almeno una volta a settimana, dicendo bisogna rifare qualcosa. C'è la volontà, perché come ho sempre detto, dove il cinema è una lettera d'amore che scrivi con il cuore e non sai mai il destinatario come la possa ricevere il teatro è un abbraccio, è darsi i baci senza mascherina - ironizza Pieraccioni - quindi vogliamo tornare, in trio o da solo".

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A Campi Bisenzio abbiamo incontrato anche Maite' Yanes, Eva Moore e Valentina Pegorer rispettivamente nel 'Il sesso degli angeli' Bella, Ameriga e Alessia, tra le 'ragazze' di Sabrina Ferilli che interpreta Lena, la maitresse. "È una grande donna, sicuramente di ispirazione, è stato bellissimo lavorare con lei - dicono di Ferilli - è sempre stata molto disponibile con noi". Prima di entrare al cinema Yanes, Moore e Pegorer consigliano di "togliere tutti i tabù di dosso e godere del film per quello che è, una commedia leggera e delicata", si può cogliere l'umanità dietro ad ogni personaggio, concludono, "sia nel prete che ha questo momento di dubbio sia nelle ragazze, che pur essendo delle donne che svolgono questa attività hanno un'anima, dei sogni e dei desideri".

Margherita Cecchin

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