L'idea di proporre l'espresso "tra cultura e socialità" era partita da Firenze
La commissione nazionale per l'Unesco ha bocciato la candidatura del "caffè italiano espresso tra cultura, rituali, socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli", mentre ha approvato, nella riunione telematica odierna sotto la presidenza di Franco Bernabè', come candidatura italiana da presentare al Comitato intergovernativo per il ciclo 2023 "l'arte italiana dell'Opera lirica".
Lo annuncia l'Unesco sul proprio sito precisando che, nonostante l'esito della votazione, il dossier della candidatura del caffè espresso è stato molto apprezzato dai membri del Direttivo.
Sulla centralità del ruolo del caffè nel nostro Paese, così si era espresso Aldo Cursano, presidente di Confcommercio Toscana: "Il caffè espresso italiano è simbolo dello stile di vita di un Paese e di una comunità e come tale ha la credibilità e il prestigio necessari per concorrere a diventare patrimonio immateriale dell’Umanità".
Secondo l’indagine di Fipe-Confcommercio, solo in Toscana sono almeno 370 milioni all’anno i caffè espresso che vengono consumati al bar. In Toscana esistono oltre ottomila bar-caffetteria (per l’esattezza 8.109, dei quali 1.837 in provincia di Firenze) per un totale di quasi 21mila addetti fra titolari, collaboratori familiari e dipendenti (di questi, 4.412 in provincia di Firenze).
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