La cultura, l’educazione, la formazione universitaria come strumenti antimafia e interventi concreti contro la criminalità organizzata. Il Chianti rafforza la propria rete sul territorio per tutelare la legalità e promuovere azioni che prevengano tutte le forme e le espressioni delle mafie. Confindustria Chianti metterà a disposizione risorse puntuali per lanciare una nuova iniziativa rivolta alle nuove generazioni. Un incentivo alla diffusione della cultura della legalità che si realizzerà attraverso l’assegnazione di più borse di studio destinate agli studenti degli istituti superiori e universitari residenti nei comuni del Chianti, iscritti alle facoltà umanistiche e scientifiche degli atenei toscani. E’ la proposta che è emersa ieri dal convegno che si è tenuto nella prestigiosa sala del Cenacolo di Badia a Passignano, organizzato da Claudio Tongiani, presidente della Sezione Fiorentina Sud Chianti di Confindustria Firenze sul doppio filo conduttore “Legalità e sicurezza nel Chianti: pilastri dell’economia”.
“L’azione antimafia si persegue promuovendo in modo capillare un progetto culturale teso alla formazione delle future classi dirigenziali del nostro paese – dichiara Claudio Tongiani – all’obiettivo di continuare a fare rete collaborando attivamente con le istituzioni, in piena sintonia con le amministrazioni comunali, e le forze dell’ordine, una sinergia che è già consolidata nel nostro territorio, uniamo la volontà di stimolare nei giovani senso civico, responsabilità collettiva e attenzione al bene comune con la creazione di nuove opportunità che tutelino e valorizzino i diritti civili”.
“Vorremo incidere - precisa il presidente Tongiani - con la costruzione di figure nuove come gli ambasciatori della legalità del Chianti, nell’intento di supportare i percorsi di studi attraverso l’erogazione di fondi messi a disposizione da Confindustria Chianti”.
Il progetto, che mira a promuovere la cultura dell’anticorruzione il rispetto delle regole, si rivolge agli studenti delle classi superiori, universitari e neolaureati. L’iniziativa pubblica che ha visto la partecipazione di illustri figure nel mondo giuridico e istituzionale ha offerto un’importante occasione di riflessione sulla necessità di tenere alta la guardia in un territorio, quello del Chianti, che per le sue qualità paesaggistico-ambientali e turistico-culturali può risultare appetibile e attrattivo rispetto alle mire economiche della criminalità organizzata.
Il momento di confronto ha visto gli interventi del Procuratore Generale di Firenze Marcello Viola, del sindaco di Barberino Tavarnelle David Baroncelli, di Luciano Bozzo, docente di Relazioni Internazionali e Studi Strategici presso l’Università di Firenze e di Carlo Corbinelli, consulente Security ed ex Generale dei Carabinieri. All’iniziativa hanno preso parte anche i sindaci di Greve in Chianti e San Casciano in Val di Pesa Paolo Sottani e Roberto Ciappi, l’assessore di Barberino Tavarnelle Roberto Fontani, l’assessore regionale Stefano Ciuoffo, l’assessore del Comune di Firenze Alessandro Martini, il luogotenente Giuseppe Cantarero, Comandante della Stazione Carabinieri di Barberino Tavarnelle.
“La sopravvivenza e la ricchezza di un territorio sono strettamente connessi alla legalità e alla sicurezza – conclude il presidente Tongiani – è fondamentale mettere in atto soluzioni ed interventi volti a salvaguardare e tutelare le imprese e i cittadini che lavorano e vivono sul territorio”. Nel Chianti, caratterizzato dalla presenza di importanti aree industriali, opera un ecosistema imprenditoriale dinamico, costituito da centinaia di aziende di medie e ampie dimensioni il cui apporto complessivo al prodotto interno lordo della Toscana si attesta intorno al 22 per cento.
Fonte: Ufficio stampa associato del Chianti Fiorentino
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