“Mentre con Comuni e gestori del servizio, attraverso le Autorità di ambito e la cabina di regia regionale, abbiamo raccolto le sfide del Pnrr e dell’economia circolare, candidando oltre 400 milioni di progetti di investimento sul riciclo e sul miglioramento delle raccolte differenziate, il centrodestra toscano predica immobilismo. Le parole dei loro esponenti regionali trasudano scarsa conoscenza delle diverse competenze attribuite a Regione, Autorità d’ambito e Comuni. Ma ciò che è più grave è il continuo ostruzionismo ad una transizione ecologica che non può essere rimandata oltre. Dovrebbero capire che l’economia circolare non si fa a parole ma con impianti tecnologicamente evoluti".
Replica così l’assessora all’ambiente Monia Monni alle forze del centrodestra in Consiglio regionale che avevano duramente criticato le modalità di realizzazione del Piano rifiuti da parte della Regione.
Il 15 ottobre 2021 il Ministero della Transizione Ecologica ha pubblicato i bandi dedicati all’economia circolare nell’ambito della Missione 2 ‘Rivoluzione verde e transizione ecologica’, componente 1 ‘Economia circolare e agricoltura sostenibile’ del Pnrr, prevedendo investimenti per la realizzazione di nuovi impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di quelli esistenti. Il MiTE ha destinato questi finanziamenti (complessivamente 2,1 miliardi) agli Egato Operativi, Enti di governo dell'ambito territoriale ottimale, ovvero, nel caso della Toscana, i tre Ato.
“I 145 progetti presentati da questi – sottolinea Monni -, per un valore complessivo di oltre 400 milioni di euro, sono il frutto di un lavoro condotto da loro stessi insieme ai Comuni e ai Gestori del servizio, nell’ambito di un complessivo lavoro di cabina di regia svolto dalla Regione Toscana con il coinvolgimento di Cispel”. Da segnalare che l’elenco dei progetti risulta approvato nelle assemblee Ato composte proprio da tutti i sindaci o loro assessori delegati.
L’attività proposta dal MiTE nell’ambito del Pnrr - fanno sapere dagli uffici regionali - non è in contrasto con il percorso di formazione del nuovo Piano dell’economia circolare, prerogativa del Consiglio regionale, che ha l’obiettivo primario di assicurare l’autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti urbani e quello della più generale programmazione della gestione dei rifiuti. Il Piano fisserà gli obiettivi da raggiungere al 2030 come tappa intermedia rispetto ai target indicati dall’Unione Europea al 2035. Gli interventi candidati dalle Ato che verranno ammessi a finanziamento costituiranno un elemento di valorizzazione delle scelte che il Consiglio regionale vorrà compiere nei prossimi mesi.
"Al contrario di queste assurde affermazioni – conclude Monni - voglio ringraziare i Comuni, gli Ato, i Gestori e Cispel per il prezioso lavoro fatto che candida la Toscana ad un ruolo di leadership rispetto alle tematiche ‘green’ del Pnrr. Ma voglio anche ringraziare le forze di maggioranza, PD e IV, che in Consiglio regionale hanno espresso chiari orientamenti per il nuovo Piano regionale dell’economia circolare, avviando così un percorso che vogliamo portare avanti in piena sintonia proprio con quelle linee di indirizzo. Quella che c’è oggi in Consiglio regionale è la peggiore destra di sempre, che vuole una Toscana piccola e ripiegata su stessa. A questa visione miope rispondiamo con la concretezza dell’azione di governo e un’apertura alle grandi sfide che questo tempo ci pone”.
Il 31 marzo prossimo scadrà anche il termine per la raccolta di manifestazioni d’interesse che la Regione Toscana ha avviato a fine 2021 per acquisire ulteriori proposte su impianti di riciclo e recupero con la finalità di arricchire ulteriormente il quadro conoscitivo a disposizione del Consiglio regionale.
Fonte: Regione Toscana
Notizie correlate
Tutte le notizie di Toscana
<< Indietro