Un mese dentro la vita di un ospedale, sospeso di fronte all'ignoto. Per la prima volta, una videocamera mostra il fardello emotivo e la gentilezza nei rapporti tra pazienti e personale sanitario durante lo scoppio della pandemia da Covid-19. Lo fa grazie a Michele Aiello, regista che ha girato all’interno degli Spedali Civili di Brescia: “Io Resto” è ciò che vede in quei giorni, l’unico documentario girato interamente proprio dove l’emergenza è stata più dura e drammatica, prodotto dal regista stesso insieme a Luca Gennari e Zalab, in collaborazione con RCE Foto Verona e Comune di Brescia.
Due anni fa, in questi giorni, iniziavano a susseguirsi le prime ancora confuse notizie sul contagio da coronavirus. Le immagini di ciò che è stato, la memoria di chi ha visto la sua vita radicalmente cambiare – per l’assenza e la mancanza dei cari che non ci sono più - rimangono impresse necessariamente a lungo. Mentre si avvicina il secondo anniversario della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus – il prossimo 18 marzo – torna nei cinema “Io Resto”, documento potente ed evocativo, manifesto per il futuro.
A Firenze, il film sarà proiettato presso il cinema Stensen (viale don Minzoni 25c), proprio venerdì 18 marzo, alle ore 21. La serata sarà aperta dai saluti dell’Assessora all’Educazione e Welfare del Comune di Firenze, Sara Funaro, mentre dopo il film seguirà il dibattito con chi, in prima persona, ha gestito l’emergenza pandemica nel corso degli ultimi due anni, come il dottor Vittorio Pavoni, primario dell'Unità operativa Anestesia e rianimazione dell’Ospedale Santa Maria Annunziata, e la dottoressa Fiorenza Percopo, infermiera di Terapia intensiva presso l’ospedale Santa Maria Annunziata, dell’azienda Usl Toscana Centro.
"Il rispetto verso i testimoni di questa storia non è stata l’unica sfida di questo progetto. - dichiara Michele Aiello - Di fatto, io e Luca Gennari abbiamo scritto la storia mentre la filmavamo. Uno dei pochi punti fissi che ci ha guidati fin dai primi giorni di ripresa è stato dirsi che questa storia avrebbe potuto solo che essere collettiva, e così poi è stato. Il punto di vista, invece, si è costruito naturalmente nello stare lì. Pian piano siamo diventati anche noi parte integrante di quella cosa che stavamo vivendo e filmando, compagni di viaggio di tutte le persone di questa storia".
La diffusione del film avviene al cinema e in qualsiasi luogo di aggregazione sociale e di formazione universitaria. Infatti, il documentario aderisce alla filosofia della Distrubuzione Civile (#soloalcinema), un modello che non considera solo il circuito delle sale, della fruizione tv o tramite piattaforma, ma consente a chiunque, cittadini e associazioni, di poter proiettare il film in un luogo pubblico ritenuto opportuno, con un pubblico che vive l’esperienza della visione insieme, fianco a fianco.
Per i suoi meriti e la potenza evocatica, come messaggio di vicinanza alle comunità più colpite dal covid, il film ha ottenuto per la diffusione il Patrocinio di FNOMCeO, Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri. Inoltre, al documentario è stato conferito anche il Patrocinio di FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, ruoli protagonisti nelle immagini di scena.
FESTIVAL E PREMI
Visions du Reel 2021: Grand Angle | Anteprima mondiale
Biografilm Festival 2021: Best Film Award Biografilm Italia
Ortigia Film Festival 2021: Premio Miglior Documentario Premio "Sebastiano Gesù"
PerSo Social Film Festival 2021: Menzione Speciale PerSo Cinema Italiano
Documentaria Film Festival 2021: Miglior Documentario “Visioni Doc Italia”
London International Documentary Film Festival 2022: online dal 13 al 27 marzo
Fonte: Ufficio Stampa
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