La possibile privatizzazione della piscina è un'idea che non piace a chi siede nell'ala sinistra del Consiglio comunale, quella dei banchi di 'Buongiorno Empoli Fabrica Comune'. Il consigliere Leonardo Masi, in merito, non ha dubbi.
Qual è la vostra posizione sul caso piscina?
Abbiamo letto di possibili aperture all'idea di privatizzare il servizio sia da parte dell'Amministrazione comunale che di forze di opposizione di centro-destra. Mi sembrano posizioni a favore di questa ipotesi prese a prescindere, senza nemmeno fare un ragionamento sull'importanza che ha un servizio come quello della piscina che, lo ricordo, non è solo per svago o socializzazione, ma anche per utenti più fragili. Questa rottura, oltretutto, aiuta ad andare in questa direzione.
Che spiegazione ti sei dato di questo caso scoppiato all'improvviso?
Un mese e mezzo fa circa, la sindaca Barnini rassicurò in Consiglio comunale che la piscina era un servizio da mantenere pubblico mentre ora abbiamo letto le sue parole in merito. Sicuramente è mancata la programmazione, con un rapporto migliore con chi gestisce l'impianto le problematiche potevano uscire senza poi arrivare a questo punto.
Anche l'Ad Manetti aveva rassicurato in una recente Commissione
E' del 17 febbraio, basta ascoltarla visto che è sul canale Youtube del Comune. Disse che le spese più importanti erano state sostenute che poi sarebbero calate e che si prevedeva un aumento delle iscrizioni e non ci fu il benché minimo accenno ad una possibile chiusura. In quella sede né il sindaco, né l'assessore allo sport Biuzzi erano presenti. Lo erano invece i consiglieri di maggioranza, ma nessuno intervenne. Questo mi fa dedurre che o non sapevano nulla neanche loro o hanno taciuto. Se i problemi fossero venuti fuori e se ne fosse discusso in queste sedi forse sarebbe venuta fuori qualche soluzione e non si sarebbe arrivati a questo punto.
E' anche vero che per un Comune si tratta di cifre importanti
Sì, è vero. Ma, siccome il nostro Comune dal punto di vista economico non sta male, diventa una questione di scelte, di darsi una scala di priorità. Chiedo: in questa scala la piscina dove sta? A me pare che l'Amministrazione sia più propensa ad investire in eventi temporenei che fanno finire la città in copertina anche a discapito di un servizio importante come invece è la piscina.
Al di là del caso scoppiato ora, nel tempo che sensazione hai avuto sulla piscina?
A parole sembrava fosse considerata una cosa importante mentre ora, all'improvviso, si parla di privatizzarla. Siccome non credo che alla base ci siano problemi di rapporti fra due persone, c'è evidentemente qualcosa dietro. Questa può essere, quindi, l'occasione per spingere politicamente verso la direzione che già da un po' stava maturando, ovvero una privatizzazione. Poi se pensi che un privato, con la sua gestione, possa recuperare e guadagnare ammetti che chi c'è stato finora è incapace senza considerare che un privato siamo sicuri che possa accettare di prenderla? Poi aggiungo che in questa fase di Pnrr, come fatto col teatro, fondi si potevano cercare. A Firenze li hanno trovati per lo stadio, ad esempio. Per la piscina non era possibile?
Arriviamo al capitolo più triste, i lavoratori a casa
Sarebbe giusto che la cassa integrazione fosse anticipata da Aquatempra ma, dalle parole dell'ad, pare che non sarà così. Cercheremo di sostenerli in ogni modo, anche materialmente.
Avete in programma iniziative?
Il prossimo 21 marzo abbiamo convocato due commissioni: la terza cultura, turismo e sport presieduta da Beatrice Cioni e la prima di controllo e garanzia presieduta da Andrea Picchielli. Abbiamo chiamato tutti e tre i soggetti: Sindaca, Ad e Rsu dei lavoratori. I confronti non si fanno sui social come successo in questa vicenda, ma nelle sedi istituzionali. Il Consiglio comunale serve anche a questo, a cercare insieme una soluzione
Marco Mainardi
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