"Per gli autotrasportatori non ci sono garanzie: il caro carburante ha determinato una situazione ingestibile. Il 15 marzo è in programma un incontro con il governo, saranno presenti le associazioni degli autotrasportatori accreditate: se l'esito sarà negativo, dal 19 marzo inizieremo a organizzare delle proteste. L'idea è di preparare delle 'postazioni di dissenso', ad esempio all'interno di parcheggi privati, in cui spieghiamo le nostre ragioni. L'extrema ratio sarà quella di effettuare giornate di fermo: non bloccheremo le strade o le autostrade, protesteremo ma in modo civile".
A dirlo il presidente di Confartigianato Trasporti Firenze e vice presidente nazionale Roberto Tegas, in riferimento alla difficile situazione che stanno vivendo le aziende del settore.
"Il problema del carburante – ha aggiunto Tegas – può diventare di carattere strutturale. Il Governo deve varare un pacchetto di emergenza che sia concreto, in modo da far fronte all'attuale emergenza sugli aumenti di carburante ma anche avviare un percorso che elimini il ripresentarsi in futuro di queste criticità. Oltre allo stanziamento degli 80 milioni per il trasporto merci, ci aspettiamo da Roma un segnale a tutela dell'intera categoria".
"Il governo – ha precisato Tegas – nicchia, sembrava ci dovesse concedere molto e invece ci ha dato poco al momento. Adesso è il momento di un confronto serio, anche sul tema dell'abusivismo".
Tra le richieste anche una "regolamentazione efficace delle soste e delle attese al carico e un tavolo delle regole per l'accesso al mercato e alla professione dell'autotrasporto".
Fonte: Confartigianato Firenze - Ufficio stampa
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