Empoli in veglia per l’Ucraina: centinaia in Collegiata per la pace

La Collegiata di Sant’Andrea in piazza dei Leoni a Empoli ha riunito questa sera centinaia di persone in una grande preghiera collettiva per la fine del conflitto in Ucraina. Ha aperto la cerimonia l’invito di Don Guido Engels a tutti i presenti, ad essere “costruttori di pace” ogni giorno ognuno nel proprio piccolo, per lavorare insieme ad mondo libero dalle guerre.

Centinaia i cittadini presenti per manifestare solidarietà a quanti stanno soffrendo tra bombe e attacchi che si stanno verificando nel cuore d’Europa. Appello alla non violenza e all’amore dai giovani Scout empolesi, che si sono alternati ai piedi dell’altare per mandare messaggi positivi in contrasto alla drammatica situazione.

Per tre minuti il silenzio ha regnato tra le navate della Collegiata, solo un leggero suono d’organo ha scandito il passare del tempo in assenza di rumore, per “lasciare andare il proprio cuore che è casa, è accoglienza ed è dove cresce il seme della pace”.

“Giustizia, rispetto, libertà, serenità, fratellanza, speranza, compassione, perdono, unione”. Queste alcune delle “parole di pace” che uno ad uno i cittadini hanno pronunciato seduti dalle panche, nel silenzio che è rimasto costante sotto il cielo di affreschi.

Varie le testimonianze che si sono susseguite. Giovanni, anni fa in Ucraina come seminarista, “lì ho visto l’accoglienza e quello che Papa Francesco vuole, ovvero una Chiesa dei poveri per i poveri”. Ricorda gli anni scorsi e l’inizio dei timori, con la guerra in Donbass e l’arruolamento dei giovani. E poi ancora una rappresentanza di donne Ucraine, commosse per la distanza dal proprio Paese, la lontananza dai propri figli e dai propri cari, costretti a vivere nel terrore.

Numerose le autorità che hanno partecipato alla veglia, tra le quali il sindaco di Empoli Brenda Barnini che ha ricordato come la pace si possa scegliere ogni giorno e come quanto sta accadendo in Europa ci riporta indietro a periodi bui della storia. “È bello che stasera la nostra Collegiata sia diventata il luogo di tutti, dove stringersi, perché abbiamo bisogno di stare insieme per il popolo ucraino e per la nostra umanità”.

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Margherita Cecchin

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