Il progetto 'Ama.ta' di Metrocittà per addetti di macchine automatiche di taglio e cucito

Diventare un o una 'Ama.ta'. Una vera e propria trasformazione che crea futuro a profili fragili di giovani che non riescono per questo a trovare lavoro. Ma il percorso avviato dalla fondazione Mita (Made in Italy Tuscany Academy), col sostegno della Città Metropolitana di Firenze, "ribalta l'idea stessa di essere sconfitti in partenza e di tornare invece a essere presenti tra gli altri con il lavoro", spiega Angela Bagni, consigliera metropolitana della Metrocittà delegata alle Pari opportunità che con Nicola Armentano, delegato alla Promozione sociale, ha visitato gli studenti del corso per 'Ama.ta', cioè 'Addetto di macchine automatiche di taglio e cucito'. "Vedere dieci persone piene di fiducia per la professionalità acquisita - sottolinea Armentano - è tradurre in pratica il principio per cui non bisogna lasciare indietro nessuno".

Il Progetto è stato finanziato con 21 mila euro dalla Città Metropolitana e realizzato dalla Fondazione Its Mita. Per arrivare a definire i profili si sono analizzate le priorità e richieste di settore, con un attento lavoro di analisi.

Sui dati ha lavorato poi la Società della Salute per individuare le persone a cui proporre la formazione.

"Il progetto Ama.ta - spiega la presidente di Mita Antonella Vitiello - nasce nel pieno della pandemia ma, nonostante la gravissima crisi Covid, il distretto pelle resta, ad oggi, leader della produzione accessoristica di lusso. La moda toscana è il settore che ha visto rallentare di più fatturati e export, segnando nel primo semestre 2020 un calo del 37% nelle vendite estere, ma è anche quello che, grazie ai grandi marchi internazionali, ha mostrato maggior resilienza e guarda in prospettiva programmando investimenti", come quelli annunciati o avviati proprio in questi mesi: dai nuovi stabilimenti di borse Yves Saint Laurent a Scandicci, di Balenciaga a Cerreto Guidi, di Fendi a Bagno a Ripoli, di Furla a Tavarnelle, fino al completamento del polo logistico di Prada nel Valdarno aretino.

Dunque un qualificato percorso di inclusione sociale per contrastare il fenomeno del disagio sociale ed economico, aggravato proprio dalla recente pandemia con un aumento esponenziale di casi di violenza domestica su donne e minori. I soggetti che prendono parte al corso sono stati individuati dalle Società della Salute, nella fascia d’età tra i 18 e i 35 anni.
Il corso ha una durata di 500 ore di cui 350 di stage presso aziende del settore.

Mita è nata nel 2010 per dare alle imprese la possibilità di attingere a un patrimonio di giovani tecnici e offrire loro un’opportunità di lavoro, altamente qualificato, nel settore del “made in Italy”.
Mita, con sede nel Castello dell'Acciaiolo a Scandicci, opera nel comparto moda e nella filiera del lusso che vede come attori principali, le realtà imprenditoriali del tessile pratese, quelle del comparto pelle e accessori di Scandicci e della provincia di Firenze, il polo conciario e calzaturiero di Santa Croce, nonché l’orafo e l’accessoristica metallica sia di Arezzo che del territorio locale. (mb)

Fonte: Città Metropolitana Firenze - Ufficio Stampa

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