Vinci esclusa da Capitale della Cultura, Cdx: "Mancavano le infrastrutture necessarie"

I consiglieri comunali del gruppo Scipioni per Vinci, Alessandro Scipioni, Paola Morini, Cristiano Bianconi, Manuela Landi e Mariagrazia Bindi, intervengono sull'esclusione di Vinci da Capitale della Cultura 2024. Qui la notizia, di seguito il commento dei consiglieri.


Non è stata la mancanza di volontà politica a pregiudicarle il risultato per Vinci, di poter essere capitale della cultura 2024, è stata bensì la mancata realizzazione delle infrastrutture necessarie. Tutti lo volevamo. Era un'opportunità per il territorio.

Ma al di là di quanto affermato nelle intenzioni, il coinvolgimento dell'opposizione è stato poco determinante e timido. Andava tutto approfondito in commissione in maniera più importante. Un lavoro congiunto effettivo, poteva essere particolarmente opportuno, avendo Vinci anche un rappresentante nella città metropolitana. Ma detto questo sicuramente la volontà politica c'era sia da parte della città metropolitana che del comune. Però non erano state gettate le basi per rendere questo territorio ideale. Vinci andava bene solo per la sua storia, non per l'approntamento infrastrutturale. Sia il comune, che la Città metropolitana avevano la volontà, ma non avevano gettato le basi. Non c'è stata mancanza di volontà politica, eventualmente c'è responsabilità politica per scelte sbagliate protratte negli anni.

Le carenze infrastrutturali che abbiamo segnalato e si solo palesate nel cinquecentenario di Leonardo non sono state risolte. A tutt'oggi Vinci non è in alcun modo attrezzatura per un turismo di tipo stanziale. Le strutture per accogliere le persone che vogliono non solo visitare ma anche pernottare, sono poche e non soddisfano le esigenze legate ad eventi importanti. E di conseguenza mancano tutte le attività ricreative che portano a spendere sul territorio; che comportano però investimenti insostenibili in assenza di un turismo stanziale. È una domanda molto semplice quanto determinante: che servizi avrebbero avuto la gente che affluivano a Vinci?

E qui vediamo l'inconsistenza dell'Unione dei comuni, che a Vinci ha tolto competenze, senza compensarle in maniera adeguata. Ci è stato spesso risposto che l'unione era preziosa poiché le strutture carenti a Vinci potevano essere supplite dalle altre presenti nel territorio. Posto che noi preferiamo sviluppare le potenzialità del comune, ma comunque un simile supporto potrebbe avvenire presupponendo che i collegamenti siano eccezionalmente efficienti.

Le infrastrutture mancanti e probabilmente l'inadeguato sistema dei trasporti, ha avuto un peso preponderante nel penalizzare la scelta di Vinci. Qui è un calvario per un turista addirittura raggiungere la casa di Leonardo.

L'idea di far concorrere le strutture alberghiere dell' Empolese-Valdelsa, vivere anche le bellezze del circondario, con un sistema di trasporti pubblici così deficitario sarebbe stata praticamente possibile solo a chi fosse arrivato in automobile.

Mentre spessissimo i dati statistici dimostrano che le città d'arte vengono visitate da persone che le raggiungono col treno, e quindi vogliono fruire di una rete di trasporti pubblici estremamente efficiente. Tali carenze è una barzelletta pensare che siano ripianate dal cicloturismo.
Il cicloturismo non è il favorito di molte famiglie con bambini, specialmente se piccoli, ma spesso impraticabile anche a persone con handicap ed anche molti anziani.

L'inadeguatezza dei trasporti che si era rilevata per il cinquecentenario di Leonardo mista a tutto il resto, ha tolto a Vinci un'importante occasione. Ma è inutile piangere sul latte versato. Il futuro non va atteso va costruito, ed è compito degli amministratori investire sullo sviluppo del territorio.

Ribadiamo che riteniamo importante che Vinci entri tra i luoghi tutelati dall'Unesco, ma per fare ciò deve adeguarsi al valore storico e culturale che ha ereditato.

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