Superare i 100 anni di attività con una pandemia non ancora alle spalle. L'impresa è riuscita per Creazioni Imola, storica attività di abiti da sposo, sposa e da cerimonia che ha festeggiato con la presenza del sindaco Brenda Barnini il primo secolo di vita.
"Creazioni Imola nasce nel 1922 a Empoli per mano di una donna, fattore non banale, ed è stata gestita da tre generazioni di donne - spiega il sindaco -. Abbiamo consegnato una targa per celebrare questi cento anni, a maggior ragione con un momento difficile come quello che stiamo attraversando come quello delle cerimonie è importante dare un segno di incoraggiamento, è un'attività a cui tutti gli empolesi sono molto affezionati"
Dalla leggendaria Imola Ballerini passando per Franca Ammannati, le figlie Silvia e Sandra Marescalchi per concludere con Giorgia Boldrini, tutte donne al servizio dei novelli sposi.
Creazioni Imola ha raddoppiato l'impegno anche per la ripartenza del settore wedding dal 2020 a oggi.
"Imola ha iniziato come modista nel 1922, gli abiti da sposa venivano confezionati dalle sarte. Poi lei negli anni '50 ha cominciato a montare i primi veli e creava le acconciature - spiega Silvia Marescalchi -. Mia mamma Franca si fidanzò con il nipote di Imola e venne inserita nel negozio. Da lì non ha più smesso, io e mia sorella Sandra siamo entrate nel 1986 e non ci siamo fermate visto che anche mia figlia Giorgia lavora nell'atelier sposo, per me è una felicità. Siamo un gruppo di donne, in famiglia, che parlano tutte la stessa lingua".
Ripartire dopo la pandemia è ancora una strada in salita per il settore da cerimonia.
"Questo lavoro si può solo amare, anche in questo periodo di covid siamo state molto attente a non ammalarci, non possiamo permetterci di posticipare la consegna di un abito. Nel 2020 sono stati fatti pochissimi matrimoni tra agosto e settembre, tanti sono stati fatti nel 2021. Il primo matrimonio che abbiamo fatto nel 2020, dopo 3 mesi di chiusura, mi sono resa conto che l'amore vince. Non respiravamo più nulla di quei tre mesi di incubo nero".
Ma cosa rende così speciale confezionare il vestito perfetto per il giorno tra i più memorabili della vita di una coppia?
"Ci vuole una grandissima dose di empatia, qui non si vende - spiega Sandra Marescalchi - dobbiamo entrare in un rapporto particolare con la sposa, si devono affidare. E' un lavoro certosino, con alcune è subito un'emozione, con altre mantieni più il tuo ruolo istituzionale. Sta all'esperienza e alla psicologia di poter capire i gesti e i movimenti per sapere come si muovono. Tante persone hanno tanti complessi per la parte esteriore, problemi che non ci sono. Bisogna viversi il momento".
E invece trattare con lo sposo è una strada in discesa? "Si crede che lo sposo sia più semplice ma ce ne sono alcuni che sono molto più difficili anche delle donne, mi piace farli innamorare, lo faccio davvero con tanta passione".
Di generazione in generazione, quello che rimane è la passione tangibile nei vestiti e nella memoria di chi si affida per il giorno tra i più importanti di una coppia.
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