Giorno della Memoria in Toscana, Giani: “la Toscana è terrà di libertà, non di antisemitismo”
“La Toscana non è quella dei fatti accaduti a Venturina ma è terra di civiltà e di libertà”. Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani è a Montecitorio dove sta partecipando come Grande elettore ai lavori per l'elezione del tredicesimo presidente della Repubblica, ma non fa mancare il suo saluto con un video messaggio alle studentesse e agli studenti delle superiori toscane collegati in streaming al meeting del Giorno della Memoria che la Regione Toscana ha organizzato al Cinema della Compagnia di Firenze. Al centro del messaggio c’é l’aggressione antisemita subita alcuni giorni fa da un 12enne a Venturina da parte di due coetanee.
“Quell’episodio che mi ha lasciato davvero sconvolto e per cui rinnovo la mia solidarietà al ragazzino e alla sua famiglia - spiega il presidente - ci dice quanto la cultura della Memoria sia fondamentale per combattere antisemitismo e discriminazioni. La Memoria è come un vaccino che ha bisogno di frequenti richiami”.
Mazzeo agli studenti, siate partigiani nell’impegno di tramandare il ricordo
“Prima di partecipare alla quarta votazione del Presidente della Repubblica a Montecitorio ho voluto rendere omaggio, nella Giornata della Memoria, alla vittime dell'Olocausto. Ho raggiunto il quartiere ebraico qui a Roma, al Portico d'Ottavia, uno dei luoghi simbolo della Shoah. Qui il 16 ottobre 1943 furono deportati ad Auschwitz 1023 persone. Solo in 16 fecero ritorno. Per non dimenticare”. Questo il messaggio del presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, diffuso attraverso il suo profilo Facebook questa mattina, durante la visita al quartiere ebraico di Roma, con la quale ha voluto testimoniare il dovere della memoria, affinché tragedie come quelle che si consumarono negli anni delle dittature nazifasciste non si ripetano mai più.
Nel corso della visita nel quartiere ebraico, il presidente Mazzeo è andato anche alla sinagoga, uno dei luoghi simbolo della comunità ebraica della capitale e dell’Italia.
Mazzeo ha ribadito che “mai ci si deve girare dall’altra parte. La Toscana e i toscani hanno scelto sempre la parte giusta della storia da cui stare; una parte della storia che purtroppo ha visto anche tanti morti che si sono scarificati per la libertà di ognuno di noi. Siate per questo partigiani, nel segno di impegnarvi per stare dalla parte giusta della storia. Siate partigiani nel prendere, a volte, la strada più difficile. Siate partigiani non girandovi mai dall’altra parte”.
Bergamini (FI): "Dovere di ricordare per le future generazioni"
“La memoria è un valore, un dovere. Ricordare con profondo rispetto il sacrificio di milioni di innocenti e di coloro che hanno combattuto per restituire loro la libertà, non deve essere vana retorica ma monito per noi, per i nostri giovani e per le future generazioni. Tramandare la memoria significa insegnare l’importanza dei valori democratici e di umanità a coloro che rappresentano il nostro futuro. Un punto che dobbiamo sempre tenere a mente, per non ripetere gli errori di un triste passato che ha macchiato la storia dell’umanità”. Lo dichiara il sottosegretario di Stato ai Rapporti con il Parlamento Deborah Bergamini.
Giorno della Memoria, Pd Toscana: "Coltivare la Memoria ogni giorno"
“Sono passati più di vent’anni dalla legge 211 approvata dal Parlamento. Da allora le iniziative per ricordare lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti si sono fatte così numerose e frequenti da legittimare l’impiego dell’espressione ‘Settimana’ della Memoria oltre che ‘Giorno’ della Memoria.
Così Stefania Lio, responsabile formazione e cultura del Pd toscano.
“In Toscana è forte l’impegno nel contesto della ricerca, della didattica, dell’intera vita civile con la finalità di andare oltre la dimensione della mera commemorazione. Con il sentito convincimento di educare alla Memoria per agirla nel quotidiano e per farne un percorso esistenziale prima ancora che didattico, educativo, formativo.
È in questo quadro che si inserisce l’attività della Regione Toscana con il Treno della Memoria, con gli eventi inseriti nell’ambito del progetto Giovanisì, con le risorse stanziate per le politiche di cultura e conoscenza della Memoria.
Non possiamo che ringraziare tutte le realtà che lavorano ogni giorno per far ragionare sulla storia e con la storia le persone. Sono la cultura e la conoscenza della Memoria ad aiutarci nel comune sforzo di fare comunità e di continuare ad educarci nella consapevolezza di voler costruire un futuro migliore” conclude Lio.
Centrodestra della Metrocittà Firenze: "Leggi razziali la pagina più indecorosa della storia d'Italia"
"La Shoah rappresenta il capitolo più vergognoso nella nostra storia dell'umanità e le leggi razziali introdotte nel 1938 nel nostro Paese, che iniquamente e vergognosamente perseguitarono e negarono diritti necessari al godimento pieno della cittadinanza e lo sviluppo della persona umana a tanti italiani che divennero vittime del loro stesso paese, rappresentano la pagina più indecorosa della storia d'Italia": lo dichiarano i consiglieri metropolitani del gruppo Centrodestra per il cambiamento Alessandro Scipioni, Paolo Gandola, Claudio Gemelli e Cecilia Cappelletti.
Nel giorno della memoria "non solo dobbiamo ricordare le vittime di questa tragedia, ma fare di tutto affinché la perenne memoria di questo fatti disumani li evitino nel futuro". Oggi più che mai "è doveroso riconoscere il diritto al Popolo Ebraico ad avere una propria patria e di poterla difendere.
La comunità internazionale deve sentire profondamente il dovere di tutelarne, la libertà e l'indipendenza contro la reviviscenza di atteggiamenti e organizzazioni antisemiti, spesso foraggiati da estremisti islamici, che ne invocano la distruzione". Anche chi oggi "invoca la distruzione dello Stato d'Israele è l'erede immorale di chi portò avanti la infami persecuzioni contro gli ebrei".
Conti, sindaco di Pisa: "Olocausto, pagina nera dell’umanità"
"Anche quest’anno ci troviamo costretti a celebrare il Giorno della Memoria, nel pieno della pandemia che, da quasi due anni ormai, ha condizionato le nostre vite e provocato tanti lutti, dolori e sofferenze. La Giunta da me presieduta deliberò la intitolazione di uno spazio pubblico alla memoria di Anna Frank, la cui vicenda è stata una delle testimonianze più importanti dei crimini del nazismo.
In città non c’era ancora uno luogo a lei dedicato ma dal settembre scorso, il suo nome, campeggia nella rotatoria sull’Aurelia, all’ingresso del Parco di San Rossore. Un luogo individuato non a caso. Come sappiamo, fu proprio all’interno della tenuta reale che vennero firmate le leggi razziali che permisero al Regime la vergogna delle discriminazioni di migliaia di nostri concittadini, che subirono ingiuste espulsioni dai luoghi di lavoro pubblici, dalle scuole e che infine subirono deportazioni e lutti.
Pisa, purtroppo, ha legato il suo nome a questo passaggio doloroso della storia d’Italia. Ed è perciò tenuta, con le sue istituzioni, a fare sempre un di più per non dimenticare, come facemmo nel 2019 quando il Consiglio Comunale, all’unanimità, votò la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre per il contributo “da lei fornito per tramandare alle future generazioni la memoria dell’olocausto”. A lei poi, il nostro Ateneo ha conferito la Laurea honoris causa in Scienze per la Pace.
Compito dei testimoni è fare in modo che certe pagine della storia non vadano dimenticate, ricordando la propria vicenda e raccontandola agli altri, in particolare alle giovani generazioni.
Compito delle Istituzioni è fare in modo che quelle vicende, quei ricordi, diventino memoria collettiva, patrimonio condiviso di una comunità, città o Nazione che sia, per evitare che possano ripetersi in futuro.
Coltivare la memoria è, dunque, non solo un utile esercizio ma un dovere morale e civile per fare in modo che il virus della barbarie e della inciviltà non attecchiscano più e non contagino le nostre vite e la vita democratica della Nazione".
La proposta di Nardella: "Sia obbligatorio il viaggio della memoria nelle scuole"
Anche quest’anno nonostante l’emergenza pandemica tornano le celebrazioni del Giorno della Memoria con appuntamenti on line, visite su prenotazione al Memoriale di Auschwitz (fino al 31 gennaio) e all'ex carcere duro delle Murate ed eventi pubblici nel rispetto delle norme sanitarie.
Le celebrazioni hanno preso il via stamani alle 9 con la deposizione di corone ai monumenti e alle lapidi nelle varie sedi che ricordano i caduti deportati nei campi di sterminio.
Alle 14.30 la cerimonia ufficiale all’esterno del Memoria Italiano di Auschwitz presso l’Ex3 con il sindaco Dario Nardella, l’assessore alla Cultura della Memoria Alessandro Martini, l’assessore regionale alla Cultura della Memoria Alessandra Nardini , Laura Piccioli presidente Aned Firenze, Giuseppe Matulli presidente dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’età contemporanea, il presidente del consiglio comunale Luca Milani, Giorgio De Polo in rappresentanza della Comunità Ebraica di Firenze.
“Se vogliamo ricordare dobbiamo conoscere - ha detto il sindaco Dario Nardella -, se non conosciamo non siamo in grado di capire quali sono le nostre radici e la nostra identità e anche per cosa dobbiamo batterci. I gravi episodi accaduti in questi giorni, che sono solo gli ultimi tra i tanti che purtroppo avvengono, ci hanno molto addolorato. Dobbiamo combattere contro l’ignoranza perché porta all’odio, alla discriminazione e anche all’incoscienza. Sono orgoglioso che Firenze e la Toscana organizzino ogni anno i Viaggi della memoria: sono un modo per mostrare ai giovani che cosa è davvero Auschwitz. Ci sono stato a 18 anni e non dimenticherò mai quello che ho visto e sentito”. “Solo vedendo e conoscendo ci si rende conto di che cosa è stata la Shoah e di cosa sono state le persecuzioni nazifasciste - ha continuato il sindaco -. E allora mi auguro davvero che in tutta Italia i Viaggi della Memoria per i giovani studenti delle scuole superiori diventino obbligatori nei programmi scolastici. Perché non bastano le indignazioni e le condanne verbali, ci vogliono fatti concreti e dobbiamo rivolgerci alle nuove generazioni”.
“Oggi viviamo una situazione ambivalente - ha aggiunto l’assessore Martini -. Da un lato, e questo mi fa molto piacere, assistiamo al moltiplicarsi di iniziative e attività su questi temi e questo aiuta a mantenere la memoria di quello che è accaduto e che non deve ripetersi. Dall’altro purtroppo a episodi di banalizzazione, di superficialità, di indifferenza nei confronti di quello che tanto pensiamo non possa tornare. Magari non si ripeteranno in modo identico, ma possono tornate in forma diversa e a volte anche peggiori se vogliamo. Per questo rilanciamo da Firenze, dal Memoriale, l’appello: mai più attraverso l’impegno e la responsabilità di tutti perché la memoria si mantenga sempre e che resti un valore fondamentale della nostra comunità tutti i giorni dell’anno’.
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