È scattato l’obbligo di esibire il Green pass base, cioè ottenibile anche con un tampone negativo, per usufruire dei servizi alla persona come parrucchieri, barbieri ed estetisti, che oggi non si sono fatti trovare impreparati.
“Gli operatori del settore si erano infatti già organizzati nelle scorse settimane sulle modalità di effettuazione dei controlli, ma soprattutto per avvisare della novità la loro clientela tramite tutti i canali disponibili: Whatsapp, sms e social. Un’azione di informazione utile perché l’avvicendarsi in rapida successione di normative nazionali e regionali ha frastornato parte della clientela sulle modalità operative di accesso ai saloni, tanto che nei giorni scorsi si è spesso registrato il sold out da parte di clienti che temono di non poter usufruire più dei servizi” spiega Elena Bardi cooridinatrice dell’Area Benessere di CNA.
Il nuovo obbligo è entrato in vigore senza particolari problemi e la mattinata di lavoro si sta svolgendo come di consueto. Una misura accettata dalla categoria come strumento per evitare eventuali future chiusure, ma non in maniera indolore e non all’unanimità.
“Le opinioni degli operatori del settore in merito sono diverse, ma l’esigenza comune resta quella di attivare le soluzioni più idonee per evitare il ritorno alle chiusure che tanto hanno penalizzato le attività del comparto – prosegue Bardi – In particolare, si lamenta il disagio al dover assolvere a compiti che esulano dalla professione, come quello di dover controllare, da semplici cittadini, altre persone. Inoltre la convinzione che il nuovo obbligo non sia così strategico per ostacolare la diffusione del virus perché il settore è, da sempre, da prima del Covid, sicuro, essendo chiamato a rispettare norme rigorose in materia di prevenzione della salute pubblica” prosegue Bardi.
La paura? Che i non vaccinati possano rivolgersi al comparto degli abusivi.
“A tal proposito ricordiamo che per chi non vuole vaccinarsi c’è la possibilità di sottoporsi a tampone per recarsi nei propri saloni di riferimento. Certamente non si deve ripetere quanto già visto nei mesi passati, specialmente durante il lockdown, in cui si sono registrati casi preoccupanti di abusivismo” informa Bardi.
CNA ricorda che l’obbligo resterà in vigore fino al 31 marzo, che ai fini della verifica non è necessario richiedere il documento d’identità e che le multe per i trasgressori vanno dai 400 ai mille euro. Stessa sanzione per il titolare che non abbia effettuato il controllo o che abbia comunque consentito l’ingresso ai clienti sprovvisti della certificazione verde base. Nel caso in cui il dipendente acceda al luogo di lavoro senza pass, il datore di lavoro deve effettuare una segnalazione alla Prefettura ai fini dell'applicazione della sanzione amministrativa". Che in questo caso è più salata: si va dai 600 ai 1.500 euro di multa.
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