Reddito di emergenza, 12 persone dovranno restituire 20mila euro dopo i controlli della finanza

Proseguono incessanti le attività di polizia economico-finanziaria dei finanzieri dei reparti territoriali presenti in Maremma, in questo caso per la tutela dei cittadini più bisognosi e la salvaguardia delle casse pubbliche. Oltre ai controlli sui finanziamenti legati all’emergenza Covid (finalizzati a verificare che gli aiuti dello Stato arrivino effettivamente agli imprenditori e professionisti realmente bisognosi), l’attività ispettiva coordinata dal Comando Provinciale è incentrata anche sul rispetto delle regole per i sussidi destinati alle persone bisognose.

Nel caso specifico, la Tenenza di Castiglione della Pescaia ha puntato l’attenzione sul riscontro dell’effettiva e corretta titolarità di alcuni soggetti a ricevere il Reddito di Emergenza (REM); si tratta di una misura di sostegno economico istituita con l’articolo 82 del DL 34/2020 (Decreto Rilancio), in favore dei nuclei familiari in difficoltà a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Nell’ambito di questa campagna ispettiva, portata avanti negli ultimi mesi ed anche tesa ad approfondire segnalazioni ed input informativi, le Fiamme Gialle hanno scoperto (e sanzionato in via amministrativa) 12 persone che, ospiti di una struttura con oneri a carico dello Stato, hanno indebitamente percepito la forma di sussidio in argomento.

Le indagini sono state sviluppate in maniera trasversale, incrociando gli elementi attinti dalla costante attività di controllo economico del territorio con talune segnalazioni e le banche dati a disposizione del Corpo.

A seguito di tali approfondimenti sono quindi emerse le posizioni dei 12 soggetti che, pur fruendo di una struttura con totale supporto e spese dello Stato, avevano sia già ottenuto diverse quote di REM (mediamente, 1.200 ciascuno in quote mensili), sia avviato ulteriori pratiche e richieste per nuovi sussidi pubblici. Ciò, però, in violazione della normativa in questione che, specificamente, esclude dal beneficio tutti coloro che soggiornano e fruiscono di strutture al cui pagamento provvede lo Stato (art. 82, comma 6, del D.L. n. 34/2020).

L’attività dei finanzieri ha innanzitutto consentito di stroncare ulteriori irregolari flussi economici in danno della collettività e dei contribuenti, nell’ordine di diverse migliaia di euro che stavano per essere incassati dagli indebiti richiedenti. Inoltre è stato ricostruito quanto già illecitamente ottenuto dalle persone in argomento (in totale, 20.000 Euro), procedendo con le conseguenti sanzioni amministrative comminate ai sensi dell’art. 316-ter, comma 2 del codice penale e l’avvio delle procedure per il recupero del dovuto.

Le attività della Guardia di Finanza a presidio della “spesa pubblica” anche in questo contesto proseguiranno per garantire la tutela dei più bisognosi, fare in modo che le agevolazioni pubbliche giungano a chi effettivamente ha diritto, nonché salvaguardare le casse dello Stato e degli Enti.

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