È una presentazione molto attesa quella che si è svolta stamani (28 dicembre) nella Cattedrale di San Martino a Lucca. Il Volto Santo, opera d’arte e reliquia conosciuta in tutto il mondo, verrà restaurato dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, eccellenza italiana nell’ambito della conservazione e restauro dei beni artistici, grazie al sostegno della Fondazione CRL e in accordo con la Soprintendenza ABAP di Lucca.
I dettagli di questo percorso di ripristino sono stati illustrati, appunto, nel duomo lucchese che per secoli ha accolto folle di pellegrini che sin dal Medioevo affrontavano le impervie vie di comunicazione per rendere omaggio alla “Santa Croce” e poi magari proseguire per Roma o addirittura la Terra Santa.
Oltre all’Arcivescovo di Lucca, Paolo Giulietti, al Sindaco Alessandro Tambellini, al Presidente della Provincia Luca Menesini e a Marcello Bertocchini, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, erano presenti il Rettore della Cattedrale Don Marco Magnani, Angela Acordon, Soprintendente ABAP Lucca e Marco Ciatti assieme a Sandra Rossi, rispettivamente Soprintendente e Direttore dei lavori per l’Opificio delle Pietre Dure.
IL VOLTO SANTO
Questo Cristo solennemente abbigliato e posto sulla croce è considerato un’immagine acheropita, letteralmente “non fatta da mano” e quindi realizzata per diretto intervento divino. Di qui la celebrità, diffusa in tutta Europa, di questa statua lignea che, sebbene a lungo ritenuta una copia del XII o XIII secolo di un’originale, è stata recentemente (2020) datata, mediante un’indagine conoscitiva tramite il carbonio-14, agli ultimi decenni dell’VIII - inizio del IX secolo, individuandola dunque come la più antica statua lignea del mondo occidentale.
IL RESTAURO
Le recenti indagini diagnostiche che hanno certificato l’antichità dell’opera hanno altresì rilevato pericolosi fenomeni di distacco della pellicola pittorica e, quindi, evidenziato la necessità di un intervento di restauro fondamentale anche per acquisire nuove informazioni sull’opera, ma anche funzionale a determinare i parametri microclimatici ambientali ideali per la conservazione ottimale della scultura.
L’intervento dell’Opificio delle Pietre Dure (OPD) sarà a titolo del tutto gratuito, mentre le spese necessarie saranno sostenute dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, ente finanziatore dell’intero progetto conservativo.
Il restauro sarà condotto dal Settore Scultura Lignea Policroma dell’OPD, diretto da Sandra Rossi, e prenderà avvio al principio del nuovo anno, con la prima grande sfida: ‘estrarre’ la statua dal tempietto e trasferirla nel laboratorio che sarà appositamente allestito nel transetto della Cattedrale, evitando che il sacro Crocifisso lasci San Martino ed al contempo consentendo di esporre l’opera al pubblico con cadenza regolare nel corso dei lavori.
Fonte: Ufficio stampa
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