Anche quest'anno nel documento introduttivo del Documento Unico di Programmazione (DUP) si sprecano le affermazioni sulla necessità di predisporre il Bilancio Preventivo del Comune attraverso un percorso partecipativo. Ma anche quest'anno non solo non è stato attuato alcun percorso partecipativo, ma lo stesso percorso istituzionale, nelle Commissioni e in Consiglio, è stato ridotto ai minimi termini. A nostro avviso non c'è nessuna ragione valida per cui il Comune di San Miniato debba approvare il bilancio preventivo entro il 31 dicembre dell'anno precedente, a differenza di quanto fanno diverse altre Amministrazioni Comunali, tanto più se questo comporta l'approvazione, come è avvenuto nel corso di quest'anno, di una decina di variazioni di bilancio: questa è una prassi che depotenzia la funzione di controllo democratico e istituzionale implicita in un atto politico fondamentale come l'approvazione del bilancio preventivo, tende a ridurlo a pura formalità, riduce la trasparenza nel funzionamento dell'Amministrazione Comunale.
Ma se la maggioranza intende mantenere questa prassi, dovrebbe assolutamente applicare alla lettera, e con rigore l'articolo 9 del Regolamento di Contabilità, che prevede che “entro il 15 settembre la Giunta Comunale impartisce le direttive inerenti le strategie operative ed i macro obiettivi per la formazione della proposta del sistema di bilancio, tenuto conto degli indirizzi generali contenuti nel programma di mandato e dei programmi ed obiettivi contenuti nel DUP”: e dovrebbe applicarlo nell'unico modo serio consentito dalle normali regole di un'Amministrazione Comunale, e cioè con un atto pubblico scritto e reso di pubblico dominio. Solo così si creerebbero i presupposti per un serio percorso istituzionale del bilancio e per un percorso partecipativo vero.
Nel documento ci sono molte criticità, che hanno determinato il voto contrario sul DUP del nostro gruppo consiliare.
1. Non sorprende, dati i precedenti, ma è davvero molto grave che, dopo aver scritto che il futuro del comparto del cuoio e della calzatura nel nostro comprensorio passa attraverso “gli investimenti di griffes e di marchi della moda”, e presuppone che la sostenibilità della produzione e l’attenzione verso l’ambiente, in tutte le sue forme, siano “il valore aggiunto delle lavorazioni che escono dal nostro distretto conciario”, non si sia fatta chiarezza sullo scandalo keu e non si sia protetto adeguatamente le imprese virtuose e corrette.
2. Manca del tutto una visione d'insieme delle risorse umane del Comune, del loro sviluppo e delle loro prospettive, e manca un'analisi ragionata, che noi abbiamo più volte sollecitato, di cosa deve rimanere nella gestione diretta del comune e di cosa può o deve essere delegato o affidato all'esterno.
3. Si conferma l'indisponibilità a realizzare un atto di programmazione della rete commerciale, nei modi possibili.
4. La stessa carenza di volontà di programmazione riguarda la scuola di base, su cui non si parla minimamente della necessità di puntare su una riorganizzazione della rete, per consentire importanti investimenti sulla messa in sicurezza, per evitare che all'inizio di ogni anno scolastico ci siano faticose e costose rincorse all'emergenza e per non lasciarsi sorprendere dall'evoluzione demografica che, senza interventi adeguati, mette a rischio la continuità in piccoli centri del nostro Comune di un servizio strategico per la stessa prospettiva della loro funzione residenziale.
5. Sul tema della salute, non c'è nessun cenno su come rendere organico, su tutti i temi, un rapporto di controllo e di indirizzo del Comune su ASL e Società della Salute, che riguardi alcune scelte di investimento che rischiano di essere rimandate all'anno del mai (come la Casa della Salute di Ponte a Egola), ma che investa anche problemi complessivi del funzionamento e di organizzazione.
6. Sulla questione del Liceo abbiamo notato una tendenza a correggere orientamenti che a nostro avviso avrebbero avviato la questione su un binario morto, ma è stato respinto un nostro emendamento che si proponeva di contribuire a una positiva soluzione della questione sollecitando una verifica prioritaria sulla fattibilità di un progetto di soluzione contestuale al consolidamento del versante settentrionale (di cui si riconosce per la prima volta nel DUP la pertinenza al tema) e un successivo confronto comparativo su altre opzioni.
7. Sono stati ugualmente respinte nostre proposte importanti, come quella di un intervento straordinario per mettere in sicurezza la frana nell'argine dell'Arno a San Donato se non si riesce a sbloccare l'iniziativa del Genio Civile, o quella di attuare, almeno nel 2022, gli obiettivi della mozione approvata all'unanimità dal nostro Consiglio Comunale sulla Mostra del Tartufo, o la definizione di tempi precisi per l'intervento di rigenerazione urbana delle aree di concerie dismesse a Ponte a Egola. E, tra l'altro, alla vigilia dell'anno in cui è prevista l'approvazione di un nuovo piano strutturale, e mentre si continuano a presentare varianti al piano in scadenza (una prevista addirittura in contemporanea con l'approvazione del Bilancio Preventivo) è singolare che nel documento introduttivo del DUP ci sia un capitolo intitolato “Bisogna volersi bene”, ma non ce ne sia uno sull'urbanistica.
8. A tutto questo si aggiunge che, dal confronto tra il documento del DUP e il testo del Bilancio di Previsione per il 2022 che ci è nel frattempo stata fornita, emerge come non ci sia alcuna certezza di risorse a fronte degli impegni assunti per il DUP per il primo anno del triennio 2022-24.
Tuttavia la nostra iniziativa di opposizione non è stata affatto priva di incidenza: a distanza di un anno abbiamo trovate accolte diverse delle posizioni che avevamo sostenuto nella discussione dell'anno scorso, in particolare per quanto riguarda il Piano delle Opere Pubbliche: ad esempio la passerella sull'Egola da Ponte a Egola a Molino, che l'anno scorso il Sindaco aveva rifiutato sdegnosamente. E, per la prima volta, la maggioranza si è confrontata proponendo per alcuni nostri emendamenti riformulazioni spesso riduttive, che tuttavia ci è sembrato giusto accettare, per introdurre comunque nel DUP impegni significativi di cui, come è ovvio, monitoreremo l'attuazione.
E, nonostante permangano scelte che non condividiamo, se fosse stato possibile differenziare la nostra posizione, ci saremmo astenuti sul piano delle opere pubbliche e sul piano delle alienazioni, ma non essendo stato possibile abbiamo espresso voto contrario all’intero DUP.
Manola Guazzini, gruppo consiliare CambiaMenti
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