Alcuni docenti e membri del personale Ata dell'Istituto Comprensivo Empoli Ovest fanno sentire la propria voce. Lo fanno con una petizione definita 'di solidarietà' nei confronti di chi è stato sospeso dal lavoro perché privo della vaccinazione contro il Covid-19.
"Esprimiamo solidarietà al personale colpito da sospensione lavorativa o in procinto di sospensione" è quanto si legge nella missiva firmata da personale docente e Ata. "Questo avviene anche alla luce della recente pronuncia del Tribunale di Velletri, che ha reintegrato al lavoro un'infermiera sospesa perché non vaccinata".
La petizione continua: "Ci auguriamo che tale interpretazione della legge si estenda, nella ferma convinzione che togliere lo stipendio al personale non vaccinato sia un grave vulnus ai diritti fondamentali a vari livelli riconosciuti. Ci unisce la convinzione che i sindacati tutti dovrebbero tutelare a prescindere lo stipendio di chi lavora. Lo stesso provvedimento ci risulta evidentemente realizzato a scopo coercitivo-punitivo, stante il fatto che si unisce anche al divieto di porre il dipendente in smart-working, come del resto era stato largamente fatto ad inizio pandemia".
La richiesta del personale dell'Istituto Empoli Ovest si estende ai sindacati e alle forze politiche: "Vogliamo si esprimano apertamente in tal senso, venendo allo scoperto e senza nascondersi dietro ad un preteso diritto alla salute che risulta da varie parti, pure autorevoli, messo in discussione, soprattutto nel voler per forza individuare nella vaccinazione obbligatoria il preteso unico mezzo di lotta alla pandemia. Siamo convinti che l'opinione della maggioranza non sia di per sé garanzia di oggettività e verità".
La disposizione di legge è in vigore da una settimana e il provvedimento è necessario secondo il governo per quella fascia di persone che ancora non vogliono vaccinarsi, a tutela del resto della popolazione scolastica.
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