La sigla è Sast, ovvero soccorso alpino speleologico Toscana, d'impatto, fermandosi sommariamente al nome, viene da chiedersi come possa sposarsi con la nostra città ed il nostro territorio. Andando però a guardare con maggiore attenzione, ecco che si capisce che gli uomini Sast sono preziosi anche per tutto noi trattandosi di personale specializzato in grado di fare soccorsi in ambienti difficili e pericolosi.
Andrea Jacomelli è capo stazione Sast del Falterona e ci accompagna alla sua scoperta, una sorta di presentazione ora che si sta lavorando per organizzare il servizio anche nell'Empolese-Valdelsa. Primo evento sabato prossimo a Vinci
Cosa è il Sast?
E' il servizio soccorso alpino e speleologico. In Toscana abbiamo al momento otto stazioni e ci muoviamo sul territorio sia con volontari che con tecnici, uno dei quali, tanto per capirci, fa parte anche dell'equipe che lavora sull'elisoccorso Pegaso
Che tipo di operazioni fate?
Non c'è uno standard, solitamente ci muoviamo in ambienti particolari e difficili dove i soccorritori non specificamente formati hanno magari problemi ad intervenire in sicurezza. L'operazione per la quale hanno parlato molto di noi è quella dell'hotel di Rigopiano, ma diciamo che si va da una di quel genere a magari il recupero di una persona infortunata in un bosco
Vi chiamano quando?
Intanto collaboriamo con la Protezione civile quando ce n'è bisogno. Poi spaziamo dalla ricerca di persone scomparse se scatta un allarme come accaduto per il bambino che si perse nel Mugello qualche mese fa a interventi nei boschi se, ad esempio, si fa male un biker o un cercatore di funghi. Ora, col boom delle attività all'aperto molti in mountain bike girano per i boschi e quindi, se capita un problema, serve un intervento qualificato
Qualche numero dei vostri interventi?
Mediamente interveniamo 60-70 volte l'anno
Perchè il vostro interesse sull'Empolese?
Da un paio di anni abbiamo volontari in questa zona e, per questo, vogliamo dare il nostro contributo anche qui per sviluppare la nostra presenza sul territorio e dare il nostro contributo in caso di bisogno. E' una zona dove non mancano colline e boschi e dove tante persone fanno attività proprio in questi ambienti che possono essere pericolosi. Quindi pensiamo che la nostra presenza possa essere un supporto importante
Come vi muovete?
Abbiamo preso contatti con gli amministratori, poi cercheremo di avere mezzi sul posto. La nostra idea è trovare uno spazio che sia accessibile H24 perchè i nostri volontari sono come quelli della Protezione civile, non possiamo mai sapere quando devono muoversi ma, quando c'è bisogno, devono farlo in ogni ora del giorno e subito
Intanto sabato sarete a Vinci
Sì, vicino alla fattoria di Calappiano perchè sul Montalbano sono nati molti percorsi per bikers anche impegnativi e quindi quella zona è particolarmente sensibile ed importante per noi. Un modo per farci conoscere
Come si fa a diventare volontari Sast?
Si parte dal concetto che si debba conoscere la montagna. Non serve essere Messner, ma è chiaro che devi saper arrampicare, muoverti con ramponi e piccozze e saperti muovere in certi ambienti. In generale serve anche del tempo disponibile perchè ci attivano da casa e potenzialmente H24. Ovviamente non c'è obbligo di partitre ma è chiaro che se ci sei hai voglia di farlo. Accanto a tutto questo che è un po' la base ci sono i nostri percorsi che prevedono verifiche iniziali, corsi per migliorare le qualifiche accanto a sanitari o a tecnici professionisti
In generale non serve essere superuomini?
No, assolutamente. Serve solo conoscere la montagna, diciamo essere dei medi alpinisti
I vostri contatti se qualcuno fosse interessato ad avvicinarsi?
Abbiamo una pagina facebook ed il nostro sito Sast dove si può trovare tutto quello che serve
Marco Mainardi
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