In memoria di Riccardo Cardellicchio, un evento al Pacini di Fucecchio

Sabato 20 novembre alle ore 10 sarà ricordato a Fucecchio, presso il Nuovo Teatro Pacini, il giornalista e scrittore Riccardo Cardellicchio, che ci ha lasciati lo scorso 15 agosto, all'età di 82 anni. A lungo corrispondente de Il Tirreno, Cardellicchio ha collaborato con numerosi altri periodici, che spesso ha contribuito anche a fondare, o ha diretto, come “Opinioni” e “Questa Toscana”. Per quanto il giornalismo sia stata la sua precocissima vocazione, si è anche dedicato a numerosi altri registri di scrittura, dalla narrativa al teatro, dalla poesia alla divulgazione storica.

È stato anche un attivo organizzatore di eventi culturali e premi, sia attraverso l'Associazione Fiera del libro toscano, sia come assessore alla Cultura del Comune di Fucecchio. E’ stato anche redattore della rivista “Erba d’Arno” dove sono comparsi diversi suoi scritti.

Le sue prime prove giornalistiche risalgono agli anni Cinquanta del Novecento, quando, giovanissimo, creò, con pochi mezzi e scarse disponibilità (addirittura pubblicando copie in forma dattiloscritta o a ciclostile), testate di cronaca locale come Il Canestro (1958) e L'Eco di Fucecchio (1961). Ma allo stesso tempo pubblicò racconti e poesie, promuovendo, insieme ad alcuni amici, un'altra testata: l'Agenzia letteraria l’Eco (1962) dove trovarono spazio racconti, note letterarie e composizioni poetiche. Nei primi anni Sessanta iniziò la sua collaborazione con il Telegrafo, poi Il Tirreno, che sarebbe durata a lungo fino al pensionamento.

Cardellicchio fu anche impegnato nella politica, fin da giovane, e a questa attività si deve anche la lunga collaborazione con il periodico fiorentino Politica e infine la sua partecipazione all’Amministrazione comunale di Fucecchio dove fu assessore dal 1999 al 2009, prima col sindaco Florio Talini e poi col sindaco Claudio Toni.

Oltre alla cultura, fu particolarmente attento ai temi ambientali, si impegnò specialmente nella difesa delle acque dell’Arno e del Padule di Fucecchio al quale dedicò numerosi interventi. Ma, sempre sul Padule, il suo nome è legato alla prima ricostruzione dell’eccidio là perpetrato dall’esercito tedesco nel 1944, con il libro che è forse la sua opera più importante, L’estate del 44, pubblicato nel 1974 (e riedito dieci anni dopo), nel quale sono riportate preziose interviste ai sopravvissuti e ai testimoni di quel tragico evento.

A quest’opera seguirono altre ricostruzioni di eventi tra storia e cronaca, con libri che avevano il pregio di raccontare in diretta, da cronista, gli avvenimenti del passato. Numerosi sono infine i suoi libri di narrativa e di poesia, o le opere in cui la cronaca e il racconto di viaggio diventano narrazione secondo quel modello di “giornalismo letterario” a cui Cardellicchio faceva spesso riferimento, come Gente d'amore e di mistero. Taccuino di un viaggiatore toscano, uno dei suoi ultimi libri, con brevi racconti che sul filo della scoperta di paesi e luoghi della Toscana si soffermano spesso su temi di scottante attualità ambientale.

La mattinata dedicata al ricordo di Cardellicchio è promossa dal Comune di Fucecchio, dalla Fondazione Montanelli Bassi e dalla rivista Erba D'Arno e prevede, dopo il saluto del Sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli, gli interventi di Giuseppe Donateo, Alberto Malvolti, Andrea Mancini, Franco Polidori, Aldemaro Toni e Claudio Toni, coordinati dall’assessore alla Cultura Daniele Cei. L’incontro sarà arricchito da alcune letture proposte da Andrea Giuntini.

Fonte: Comune di Fucecchio - Ufficio stampa

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