Le aziende della provincia di Pisa cercano figure professionali con specializzazioni tecniche, scientifiche e professionali da inserire nei loro organici ma faticano a trovarne.
Una recente indagine dell’Unione Industriale Pisana, fra le aziende associate, ha rilevato che fra i titoli di studio più richiesti c’è una forte domanda di diplomati provenienti da istituti tecnici e professionali. I dati raccolti dalla Camera di Commercio di Pisa (attraverso il sistema informativo Excelsior che mensilmente effettua un monitoraggio dei fabbisogni professionali delle imprese italiane), relativi al 2020, dimostrano che le imprese della provincia hanno faticato a trovare candidati in 30 casi su 100 relativi a posti di lavoro offerti.
Nettamente sopra questa soglia ci sono gli specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche, i tecnici delle scienze quantitative, fisiche e chimiche, i tecnici delle attività turistiche, ricettive, i tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni e i meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchine. Tutti profili di diplomati che con facilità troverebbero insomma una occupazione immediata.
In generale, tra i titoli di studio più richiesti ci sono il Diploma (36%) e le Qualifiche professionali (24%) che, rispetto alle Lauree (13%), si dimostrano efficaci percorsi per l’ingresso nel mercato del lavoro.
Ecco perché, per il quarto anno consecutivo, l’Unione Industriale Pisana e la Camera di Commercio di Pisa promuovono il progetto “Scuola-Futuro-Lavoro” per valorizzare gli Istituti Tecnici e Professionali offrendo a tutte le scuole medie della provincia di Pisa una campagna di orientamento attraverso una brochure informativa e video sui rispettivi canali Youtube con le testimonianze di giovani che hanno frequentato Istituti Tecnici e Professionali e che sono già inseriti nel mondo del lavoro.
Il progetto è stato presentato questa mattina nella sede dell’Unione Industriale Pisana nel corso di un incontro in presenza e in collegamento da remoto a cui sono state invitate tutte le scuole medie della provincia per conoscere l’offerta formativa e le opportunità degli istituti tecnici e professionali: ITI Leonardo da Vinci, IPSIA Giuseppe Fascetti, ITE Antonio Pacinotti, ITGA Santoni / ITAS Gambacorti, IPSAR Giacomo Matteotti, ITCG Enrico Fermi, ITI Guglielmo Marconi, IPSIA Antonio Pacinotti, Istituti Ferruccio Nicolini e Antonio Santucci, ITI Carlo Cattaneo.
“Il mercato del lavoro, anche in relazione agli eventi pandemici – ha spiegato Patrizia Alma Pacini, presidente dell’Unione Industriale Pisana - , è stato oggetto di una profonda rivoluzione con conseguente incremento della ricerca da parte delle aziende di profili tecnici e professionali di grado elevato. L’emergenza sanitaria ha comportato una forte accelerazione della trasformazione digitale, con effetti sulla organizzazione del lavoro. Tutto questo comporterà nel prossimo futuro un maggiore fabbisogno di persone formate con competenze digitali e tecniche specifiche e trasversali. In relazione al mercato del lavoro, ad oggi, non si riscontra ancora una piena corrispondenza fra la domanda e l’offerta di tali figure professionali con competenze di carattere tecnico-scientifico e informatico”.
“L’uscita dalla Scuola secondaria di primo grado – ha detto Alberto Susini, responsabile delle Relazioni Esterne della Camera di Commercio di Pisa - rappresenta un momento per prendere coscienza delle proprie attitudini e fare scelte scolastiche e professionali che più si confanno alle proprie caratteristiche. Il progetto di Orientamento in uscita dalle Scuole Medie, giunto alla quarta edizione, vuole aiutare i ragazzi e le loro famiglie a fare scelte consapevoli, tenendo conto delle opportunità lavorative offerte dal territorio. Le previsioni per il periodo 2021-2025 mostrano un quadro domanda/offerta piuttosto complesso. A fronte di una domanda a livello nazionale di 250-275mila diplomati all’anno il sistema formativo ne sforna 310mila. Tuttavia, per diversi indirizzi di studio si riscontra un fabbisogno superiore all’offerta, in particolare per quello amministrativo- marketing, costruzioni, trasporti-logistica e agro-alimentare. È quindi importante promuovere un percorso di informazione e orientamento dedicato ai giovani e alle loro famiglie che metta in evidenza le opportunità collegate a questo tipo di offerta formativa”.
“Avvicinare le studentesse alle materie tecniche – ha spiegato Francesca Posarelli, presidente della sezione PMI dell’Unione Industriale Pisana - ha molta importanza, in quanto numerosi lavori del futuro avranno a che fare, ad esempio, con l’intelligenza artificiale e attraverso una crescente formazione al femminile, tali professioni potranno avere un apporto più ampio, grazie alla visione di insieme data dalle capacità creative, empatiche e multidimensionali delle donne. È pertanto fondamentale aumentare la partecipazione delle donne al mondo del lavoro sviluppando i percorsi di studio tecnici anche per rendere lo sviluppo economico compatibile con il futuro e per la salvaguardia del nostro pianeta”.
Tra i temi messi in particolare evidenza c’è quello relativo alle differenze di genere nel campo della formazione tecnica e professionale. Il rapporto ASVIS 2020 sul tasso di occupazione femminile, in Italia, ha dimostrato che esso è pari al 49%, mentre in Europa è del 63%. Nel mercato del lavoro le aree delle scienze e della tecnologia vedono ancora una prevalenza numerica maschile e i profili femminili non sono ancora sufficienti. Questo squilibrio riguarda i profili tecnici e professionali del mondo del lavoro nell’intero Paese, posizionato al 63esimo posto su 156 nel recente Global Gender Gap Report del World Economic Forum.
Il mondo produttivo richiede, infatti, competenze tecnico scientifiche e due terzi delle professioni del futuro si svilupperanno proprio in questi ambiti dove, entro il 2025, in Europa si creeranno 7 milioni di posti di lavoro.
Tra le opportunità formative presentate agli studenti in uscita dalle medie, e con sicuri sbocchi, inoltre, in Toscana ci sono gli I.T.S., cioè gli Istituti Tecnici Superiori, segmento di formazione post-diploma, non universitaria, che risponde alla domanda delle imprese di nuove ed elevate competenze tecniche e tecnologiche per promuovere i processi di innovazione.
I percorsi ITS hanno almeno il 30% della durata dei corsi svolti in azienda, stabilendo così subito un legame molto forte con il mondo produttivo attraverso stage anche all’estero. Il corpo docente proviene per almeno il 50% dal mondo del lavoro. I corsi si articolano di norma in quattro semestri (1800/2000 ore) e possono arrivare fino a sei semestri. Nello specifico, è in fase di costituzione, l’Istituto Tecnico Superiore Digitale a cui l’Unione Industriale Pisana parteciperà tramite Confindustria Toscana.
Fonte: Ufficio Stampa
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