Mettere al centro la persona e le sue potenzialità, realizzando un percorso di accompagnamento basato non solo sulle prestazioni socio sanitarie ma anche su strumenti capaci di favorire l’autonomia e l’inserimento nella vita comunitaria delle persone con disabilità.
E’ questa, in estrema sintesi, la finalità del modello regionale di presa in carico della persona con disabilità, il cui percorso è giunto a uno snodo fondamentale: è stata infatti approvata dalla giunta regionale, su proposta dell’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli, la delibera che approva tutti gli strumenti e le procedure necessarie al funzionamento del modello regionale.
“Si tratta di un atto che conclude un lungo e complesso lavoro di confronto e condivisione con tutti gli enti territoriali competenti, e con le associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie” è il commento di Serena Spinelli.
“Grazie a questo lavoro d’ora in poi avremo un sistema unico a livello regionale per l’accompagnamento delle persone con disabilità: tutte le fasi in cui la persona con disabilità entrerà in contatto con i servizi saranno gestite in modo omogeneo a livello regionale”.
“Fondamentale – prosegue l’assessora – sarà la tipologia del rapporto che verrà instaurato: il modello che abbiamo varato unificherà in un solo percorso gli aspetti sanitari, sociali, previdenziali, lavorativi, ambientali e relazionali di cui la persona ha bisogno per realizzare la propria autonomia. In una parola, al centro del modello ci sarà la persona, con il proprio progetto di vita. Deve quindi comprendere sia i bisogni che i diritti, riconoscere le aspirazioni personali, valorizzare le potenzialità di ciascuno per favorire l’inclusione sociale.”
Tra gli strumenti alla base del modello di presa in carico, tre avranno una particolare valenza innovativa: “il progetto di vita”, “il budget di salute” e “il case manager”.
“Il progetto di vita” è il documento redatto nell’ambito dei percorsi di valutazione che individuerà il ventaglio di possibilità, servizi, supporti e sostegni, che possono permettere alla persona di migliorare la qualità della propria vita, di sviluppare tutte le sue potenzialità, di poter partecipare alla vita sociale.
Il “Budget di salute” servirà a rendere realizzabile “il progetto di vita”. Definirà le risorse economiche, strumentali, professionali e umane, sia pubbliche che private, necessarie per la sua realizzazione.
Infine “il Case manager”: sarà il responsabile del progetto assistenziale, il referente organizzativo della persona e dei suoi familiari e in quest’ottica supporterà la persona e la famiglia, facilitando l'accesso alle risorse del sistema sociosanitario e ai servizi disponibili.
La delibera approvata dalla giunta completa un percorso iniziato nel 2017 quando la Regione Toscana riordinò la normativa a tutela dei diritti delle persone con disabilità con la legge regionale n. 60, attivando il percorso di lavoro finalizzato alla definizione di un modello regionale di presa in carico complessiva della persona con disabilità.
La successiva fase di lavoro ebbe un primo step a fine 2019 con la definizione dei livelli organizzativi essenziali del percorso.
L’emergenza Covid ha rallentato i lavori della seconda fase che si è finalmente chiusa con l’approvazione di tutti gli strumenti, le procedure e metodologie necessarie al varo del modello di presa in carico.
Il prossimo passo sarà la realizzazione delle azioni di sistema necessarie al funzionamento dell’intero percorso: formazione per gli operatori, informazione e comunicazione al cittadino, strutturazione del sistema informativo per la disabilità.
Fonte: Regione Toscana - Ufficio Stampa
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