Keu, Giletti torna sul caso: 'silenzio' da indagati. Giani e la 'bottiglia che scotta'

La trasmissione di La 7 Non è L'Arena, condotta da Massimo Giletti, ieri ha ricostruito la storia dell'inquinamento di veleni Keu sulla strada 429. L'inviato Danilo Lupo, dopo essere andato al depuratore di Santa Croce assieme al nucleo NIPAAF e da una famiglia che vive nei pressi della 429 (intervistata anche dalle telecamere di Clivo), giunge poi a Montespertoli, durante l'inaugurazione della mostra sulle Terre degli Uffizi per chiedere conto al presidente della Regione Eugenio Giani di quanto accaduto.

Qui il punto a 5 mesi dall'apertura delle indagini e dai primi arresti

Alle domande sul famoso emendamento che permetteva minori costi per gli scarichi delle acque reflue dopo la depurazione delle concerie, il presidente Giani risponde dicendo che votò come tutta l'assemblea (non ci furono contrari) e che "non ci furono evidenze" e che "l'emendamento non ha mai prodotto effetti".

A Giani viene data una bottiglia d'acqua dai pozzi privati della famiglia che vive lungo la 429, chiedendo di berla per certificare che non ci sono pericoli. Giani si rifiuta, dicendo che berrebbe certamente quell'acqua ma come intermediari vuole la famiglia che l'ha data e non il giornalista. "Sono una persona che ci va" dalle famiglie, ma "non so quello che mi sta dando, mi ha fatto delle domande senza prima avvertirmi, è venuto senza prima avvertirmi". Giletti replica in studio: "Incredibile che vogliano delle domande prima".

Bloccato anche Andrea Pieroni (indagato per corruzione) alla Festa de L'Unità di Putignano, ma nessuna dichiarazione significativa è stata rilasciata. Anche Giulia Deidda, sindaca di Santa Croce sull'Arno si trincera dietro il silenzio sulla questione. Così come Piero Maccanti, ex direttore Assoconciatori tornato libero.

La trasmissione di La 7, oltre a cercare di avere dichiarazioni dai protagonisti in negativo (tra cui anche Francesco Lerose, uno dei primi arrestati dell'inchiesta, poi scarcerato), rimette al centro dell'attenzione pubblica il caso. Caso che ricordiamo essere ancora in fase di stallo poiché le indagini sono tutt'ora aperte e un eventuale prima udienza del processo appare ancora lontana.

I commenti

Potenti (Lega): Pessima figura di Giani in diretta nazionale e mistero da chiarire sui comitati

“La puntata in onda ieri su La7 di 'Non è L'arena' ha fatto conoscere anche al pubblico nazionale la gravità dello scandalo Keu in Toscana".Lo dichiara Manfredi Potenti, deputato della Lega e membro della Commissione bicamerale d'inchiesta cosiddetta Ecoreati.

"Il presidente della regione Eugenio Giani ha rimediato una pessima figura davanti a quasi un milione di spettatori: non solo non ha fornito rassicurazioni convincenti a chi abita a ridosso della strada regionale 429 in merito alla possibile contaminazione delle falde acquifere per via dello smaltimento illecito dei rifiuti delle concerie, ma ha dimostrato anche di avere un'idea distorta di giornalismo libero quando ha rimproverato l'inviato di LA7 per non avergli fatto sapere in anticipo le domande.

Mistero poi sull'assenza di qualunque voce dissenziente dei comitati sorti proprio sull'onda dello scandalo giudiziario. Motivi di semplice opportunità od altro? Al di là dell'inchiesta giudiziaria in corso, il centrosinistra regionale dovrebbe trarre le responsabilità politiche ed ammettere il fallimento nella gestione sul fronte ambientale”.

Torselli (FdI): "Vicenda vergognosa"

“Grazie alla trasmissione di Massimo Giletti, sono stati puntati nuovamente i riflettori sull’inchiesta Keu. Una vicenda vergognosa, che vede una commistione pericolosa tra politica, mondo dell’imprenditoria e organizzazioni mafiose.

La puntata della trasmissione di Giletti ha raccontato ciò che denunciamo da mesi. Dai finanziamenti dei conciatori al governatore Giani durante l’ultima campagna elettorale, alle squallide vicende attorno al cosiddetto ‘emendamento keu’ che passò in Consiglio regionale proprio quando Giani ne era Presidente.

Abbiamo appreso, però, qualcosa di nuovo. Giletti ha affermato che ci sarebbero dei politici toscani che non vogliono parlare della vicenda. Vorremmo conoscere i nomi e i cognomi di questi politici. Chi è che si rifiuta di raccontare i fatti? Qui sono in gioco le vite di centinaia di toscani e la tutela del nostro ambiente. Se abbiamo imparato qualcosa dalla lotta alla mafia, è che si combatte iniziando a condividere le informazioni, non nascondendo problemi e fatti.

Spiace constatare che la sinistra, da sempre attenta nel dare patenti di democrazia agli altri, si dimostri così omertosa. Non lasceremo che il Pd faccia calare un silenzio vergognoso su tutta questa storia.
E’ stato imbarazzante vedere i silenzi di Giani. Sarebbe giunto il momento che il governatore avesse il coraggio di parlare anziché discutere continuamente di pericolo fascista.

Atteggiamento a dir poco scandaloso quello del sindaco Deidda, che di fronte alle domande puntuali del giornalista, non ha risposto a lui e ai toscani ma gli ha chiesto cortesemente di andarsene dal Comune che, fino a prova contraria, è la casa di tutti i cittadini e non la sua residenza personale.
Anzi, ci chiediamo come sia possibile che di fronte ad un'accusa tanto grave il sindaco non si sia autosospeso.
Eugenio Giani, Andrea Pieroni, Monia Monni e Giulia Deidda hanno dato una pessima immagine della nostra amata Toscana!” così Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano.

Meini (Lega): "Intrecci tra politica e malaffare"

“Il servizio televisivo andato in onda su La7-afferma Elena Meini, Consigliere regionale della Lega e Presidente della Commissione d’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose e della criminalità organizzata-evidenzia, qualora ce ne fosse ancora bisogno, i potenziali intrecci fra politica e malaffare nella gestione dei rifiuti.” “Quello che ci ha particolarmente colpito-prosegue il Consigliere-è il palese imbarazzo ed una buona dose di reticenza che hanno manifestato tre protagonisti di questa complessa e grave vicenda.” “Sia il Presidente Giani, solitamente molto disponibile quando vede una telecamera, che il Consigliere regionale Pieroni e la Sindaca di Santa Croce, Deidda-precisa l’esponente leghista-si sono, infatti, dimostrati per nulla inclini a rispondere alle domande del giornalista, lanciando un segnale certo non edificante che dovrebbe preoccupare tutti noi.” “Confidiamo-sottolinea la rappresentante della Lega-che la Magistratura operi bene ed in tempi ragionevoli; da parte nostra, nell’ambito della Commissione, fra un mese tireremo le somme, portando, quindi, il nostro modesto contributo per cercare di fare chiarezza su una vicenda con risvolti molto delicati sotto tanti punti di vista.”

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