Sono state assolte le due dottoresse della Stella Maris accusate di omicidio colposo per la morte di un giovane paziente che morì soffocato a causa di un boccone andato di traverso, mentre stava cenando presso la propria abitazione nel 2018. Il giudice dell'udienza preliminare ha prosciolto perché "il fatto non sussiste" un medico e un'operatrice sociale, responsabili allora del centro di Fauglia. Per la prima fu chiesta con rito abbreviato una condanna a 18 mesi di reclusione mentre per la seconda il non luogo a procedere.
Si dice "felice di questa sentenza" il presidente della Fondazione Stella Maris, Giuliano Maffei. Il presidente ricorda inoltre che il medico in questione è una dei pochi "che da oltre vent'anni ha preso seriamente in carico la specialistica riabilitativa e psicofarmacologica per i disabili adulti gravi e gravissimi, dimostrando un'attenzione più unica che rara verso persone così speciali". Maffei definisce la dottoressa "un esempio di dedizione e stimolo alle nuove generazioni di medici". Per l'operatrice sociale invece, conclude Maffei, non essendo medico "come giustamente aveva già richiesto lo stesso pm e la sua difesa, ha visto riconosciuta la sua completa estraneità ai fatti". La Stella Maris, nel giorno della sentenza che assolve le due dottoresse, dedica infine un pensiero al giovane di 27 anni deceduto, "rimane sempre nei nostri pensieri, nel nostro cuore e nelle nostre preghiere".
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