Con 11 voti favorevoli e 3 astenuti durante l’ultimo consiglio comunale è passato l’atto conclusivo di approvazione del Piano Operativo comunale.
Adesso restano da attendere i tempi tecnici dovuti alla conformazione del documento al piano paesaggistico regionale dopodiché il nuovo PO diventerà efficace.
Ricordiamo che il lavoro di redazione del nuovo Piano Operativo, atto di fondamentale importanza che definisce le linee di programmazione dello sviluppo del territorio, ha visto impegnati gli uffici comunali da ben 4 anni attraverso un iter complesso che ha coinvolto anche vari professionisti e la cittadinanza tramite il processo partecipativo. Il nuovo Piano è stato quindi adottato con delibera di consiglio comunale il 9 aprile 2019, da qui è partito l’iter per la presentazione delle osservazioni e le successive controdeduzioni. Il documento è poi passato al vaglio della Conferenza paesaggistica regionale che, dopo 4 sedute, in cui non sono mai stati fatti rilievi negativi sulle previsioni, ha invitato il Comune a procedere all’approvazione del Piano.
“Ritengo che con questo Piano Operativo – ha sottolineato l’assessore all’urbanistica Emanuele Caporaso- si compia un gran salto di qualità rispetto agli strumenti urbanistici precedenti sia per la modalità di stesura che ha seguito i criteri della trasparenza, partecipazione e spirito costruttivo tenuto dai tecnici progettisti che per la semplificazione e razionalizzazione degli elaborati. Nel piano si evidenzia una massima attenzione alla tutela del territorio e dell’ambiente. Zero il consumo di suolo al difuori del tessuto urbanizzato, grosso risalto nelle trasformazioni ai criteri di efficientamento energetico e alla salvaguardia del territorio collinare, oltre al fatto che in questo Piano c’è la possibilità in ogni momento di integrare le progettualità legate alla mobilità dolce”.
“Ringrazio gli uffici del settore urbanistica del Comune e l’assessore Caporaso per l’ottimo lavoro svolto – ha commentato il sindaco Angela Bagni- . Questo Piano ha richiesto un lungo e importante lavoro. E’ redatto con un linguaggio innovativo dal punto di vista urbanistico ed ha ricevuto apprezzamenti a livello regionale e nazionale. Si coglie una grande attenzione alle tematiche ambientali, al tema dei parcheggi e al riuso e riutilizzo del patrimonio edilizio a scapito di nuove realizzazioni, alla creazione di una rete di percorsi pedonali e ciclabili che garantiranno una miglior accessibilità ai luoghi strategici della città”.
Nel dettaglio all’interno del Piano sono previsti 45 ambiti di trasformazione urbana che comprendono sia interventi di recupero di importanti porzioni di città che nuove edificazioni, tutti all’interno del territorio urbanizzato (tranne quello che riguarda il recupero del Convento di Santa Lucia); ciò significa che il Piano Operativo non prevede alcun consumo di suolo agricolo. È prevista una fitta rete di percorsi pedonali e ciclabili che garantiranno una migliore accessibilità a luoghi strategici come la fermata ferroviaria, il parco fluviale dell’Arno e quello della Pesa. Sono previsti 23 nuovi parcheggi pubblici collocati in tutto il territorio comunale e in particolare in prossimità delle zone con maggiori problemi in tal senso. Complessivamente le aree per parcheggi passeranno da 4,75 mq/abitante a 5,58 mq/abitante con un incremento di oltre il 15%.
Sui temi ambientali il Piano Operativo segna un vero e proprio punto di svolta: a tutti i 45 ambiti di trasformazione è richiesto di raggiungere almeno una classe energetica A1 con ulteriori premialità per chi raggiungerà la miglior classe energetica ovvero la A4. Ancora, per tutte le trasformazioni rilevanti sono richieste delle compensazioni per migliorare l’abitabilità urbana e per molti la compensazione prevede la partecipazione economica a un progetto di forestazione urbana che consentirà la piantumazione di oltre 800 alberi con un assorbimento di CO2 di circa 55 tonnellate nel corso di validità del Piano.
Anche sul fronte del rischio alluvioni il Piano contiene importanti novità: si è finalmente potuta pianificarne una concreta gestione del rischio. La nuova legge regionale prevede infatti ampie possibilità di intervento sugli edifici esistenti in aree soggette a rischio alluvioni nella convinzione, condivisa e pienamente recepita dal Piano che sia più fruttuoso incentivare interventi di messa in sicurezza degli edifici esistenti piuttosto che mantenere un regime di divieti incapaci di ridurre l’esposizione al rischio. Ciò non toglie, ovviamente, che in aree a pericolosità idraulica molto elevata non si possano più prevedere nuove edificazioni, così come ovviamente non ne ha previste il Piano Operativo.
Nel nuovo Piano Operativo inoltre, per la prima volta, la riduzione dell’impronta ecologica (la carbon footprint) diventa una vera e propria regola conformativa a cui tutte le trasformazioni dovranno dedicare la giusta attenzione e le giuste risorse. Il documento ha compiuto infine una messa a sistema delle numerosissime normative intervenute (dal Piano paesaggistico alla legge regionale sul governo del territorio, dalla nuova legge sulla gestione del rischio alluvioni al nuovo regolamento regionale di unificazione dei parametri urbanistici ed edilizi), una sostanziale semplificazione delle discipline di tutela degli edifici di interesse storico (che passano da 32 a 4 diverse norme).
Fonte: Comune di Lastra a Signa - Ufficio stampa
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